ROMA – Mario Monti bambino, in quelle foto anni Quaranta in posa dal fotografo e poi colorate artificialmente dopo la stampa. Poi con la mamma e la sorella, sempre da piccolo, sulla neve in Svizzera. A seguire ancora lui, militare appena 20enne. E poi le interviste agli amici e ai professori: bravo, studioso, intelligente. Sobrio, ovviamente, persino alle elementari. Un’agiografia in forma di fotoromanzo, sulle pagine del settimanale che non ti aspetti: Chi. Il foglio del berlusconismo, di proprietà dei Berlusconi, cambia passo. Finiti i tempi dei servizi alla famiglia reale berlusconiana, basta foto e interviste a uno stuolo di Olgettine. Ora il protagonista, unico e santificato, è lui: Mario Monti.
D’accordo che l’ordine di Berlusconi ai suoi è quello di non dare addosso a Monti, magari traendo vantaggio dal consenso che ha il governo tecnico, ma il fidato Chi ha fatto di molto meglio. Addirittura ripescando personaggi del passato montiano. Ed ecco l’amico, Umberto Libralato, oggi missionario: “Mario era umile, orgoglioso, garbato, tutto d’un pezzo e sempre pronto ad aiutare gli altri”. E ancora l’altro amico dei tempi di scuola, Carlo Ortolani: “Intelligenza da numero uno, bravissimo nelle materie umanistiche”.
Non poteva mancare il capitolo “padre e marito esemplare”. Conobbe Elsa, la sua futura moglie, nel 1962 a una festicciola tra ragazzi. Da allora nessuna distrazione. Non solo: il suo ex professore di religione, Uberto Celoni, giura che avesse già allora “una moralità a prova di bomba”. Il fotoromanzo è a puntate, su Chi di questa settimana la prima parte della collana “Storia di un italiano”. Chiarissimo richiamo a un’operazione simile fatta da Berlusconi negli anni Novanta, “una storia italiana”. Sono cambiati i tempi, anche dalle parti di Segrate.