Mario Monti nominato premier. Per i ministri c’è ancora da attendere

Mario Monti (Foto LaPresse)

ROMA – Mario Monti ha ricevuto l’incarico. ”Ringrazio il presidente della Repubblica per la fiducia accordatami. Intendo adempiere questo compito con senso di responsabilità e servizio”, le sue prime parole. “Il Paese deve vincere la sfida del riscatto, deve tornare ad essere sempre di più elemento di forza e non di debolezza di una Ue di cui siamo stati fondatori e di cui dobbiamo essere protagonisti”, ha spiegato.

Subito dopo la nomina Giorgio Napolitano ha spiegato le ragioni della sua scelta: ”Non si tratta di operare nessun ribaltamento nè di venire meno all’impegno di rinnovare la democrazia dell’alternanza attraverso le elezioni. Si tratta solo di dar vita a un governo che unisca forze politiche diverse in uno sforzo straordinaria che l’attuale emergenza esige”.

“Da domani a fine aprile scadranno 200 miliardi di buoni del Tesoro e bisognerà rinnovarli ricollocandoli sul mercato. Tutelare ora il paese da un precipitoso ricorso al voto è un’esigenza cui tutte le forze politiche devono concorrere. Per questo affido a Mario Monti l’incarico di formare un governo aperto al sostegno e alla collaborazione sia della formazione che ha vinto le elezioni nel 2008 che quelle che si sono collocate all’opposizione”, ha concluso Napolitano.

Al termine di una giornata fitta di impegni e consultazioni al Quirinale la decisione è quindi stata presa. Consultazioni cominciate domenica alle nove di mattina con Giorgio Napolitano che, a tempo record, ha dato il via al governo Monti dopo le dimissioni di Silvio Berlusconi.

Per i nomi dei ministri bisognerà aspettare. I tempi della formazione del nuovo governo sono destinati ad allungarsi un po’ rispetto alle previsioni iniziali, a causa della richiesta del Pdl di conoscere programma e ministri prima di dare un via libera definitivo.

Monti ha infatti fatto sapere di avere in agenda dei colloqui politici prima di divulgare la lista. Circolano molte voci, molti nomi, ma l’ufficialità arriverà nella giornata di lunedì, giornata in cui si prospetta una grande attesa per vedere la reazione dei mercati al dopo Berlusconi e soprattutto alla decisione della nomina di Mario Monti.

E proprio sul totoministri il Quirinale si smarca. “Non partecipiamo in alcun modo a qualsivoglia totoministri, considerandolo un esercizio del tutto gratuito e mette in guardia nei confronti di una confusa e arbitraria ridda di nomi di presunti candidati a cariche di governo”. Monti ha già discusso con Napolitano negli ultimi due giorni sulle ipotesi di lavoro. La lista dei ministri è pronta e sarà esclusivamente tecnica, secondo le indiscrezioni dei più accreditati. E Monti dovrebbe assumere direttamente l’interim per l’Economia. Ovvero, assumerà personalmente la responsabilità maggiore delle scelte necessarie in questa fase.

Sì convinto del Pd, un po’ meno del Pdl, alla decisione di Monti premier, mentre la Lega è parsa amareggiata. Umberto Bossi ha parlato subito dopo l’incontro con Napolitano e come preannunciato la Lega non ha dato la fiducia a Monti, ma ha lasciato una porta aperta in attesa di leggere il programma del nuovo premier. “Ci sono tutti, sarà un’ammucchiata, difficile che riusciranno ad approvare qualcosa”, ha detto Bossi. “Abbiamo detto no, per adesso non stiamo nell’ammucchiata e staremo all’opposizione, saremo vigili. Non ce la sentiamo di sostenere un governo senza programma, di sostenere un mandato in bianco. Quando vedremo il programma avremo però le idee più chiare e vaglieremo di volta in volta le nostre posizioni”.

“Abbiamo espresso l’auspicio che il governo duri fino alla fine della legislatura”, ha detto invece il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini al termine della consultazione del Terzo Polo al Quirinale. “Tatticismi e furbizie non sono ammesse”. Via libera dell’Italia dei Valori (ma con riserva) al nuovo “governo a tempo per rispondere alle emergenze internazionali, per ridare lustro e credibilità al nostro paese”. Un governo “a cui potremo dare o non dare la fiducia a seconda di quello che ci riferirà in Parlamento, a seconda della squadra, ha detto antonio Di Pietro.

Foto LaPresse:

Gestione cookie