ROMA – Mario Monti chiede un cambio di passo al Governo Letta altrimenti “fine del sostegno” di Scelta Civica all’esecutivo. “Minaccia”, si fa per dire, non tale da togliere il sonno a Letta visti i numeri modesti della coalizione di Monti in Parlamento, numeri che condannano Scelta Civica ad una sostanziale irrilevanza politica.
Eppure Monti prova a fare la voce grossa e su Facebook scrive:
”Mi sento in dovere di affermare che, senza un cambio di marcia, non riteniamo di poter contribuire a lungo a sostenere una coalizione affetta da crescente ambiguità”.
La soluzione del professore alla litigiosità e alle ambiguità nella maggioranza è, manco a dirlo, una “soluzione tedesca”, quella di un contratto di coalizione che vincoli i partiti di governo e regoli in modo stretto i comportamenti dei singoli esponenti.
”Ha ragione Matteo Renzi – scrive l’ex premier – ‘Piccoli passi non bastano’. Il Governo Letta ha iniziato bene, ma la sua missione – trasformare l’Italia in un Paese competitivo e capace di crescere, mantenendo la ritrovata disciplina di bilancio – richiede riforme radicali. Queste non potranno essere decise e realizzate senza una grande e genuina unità di intenti, non solo all’interno del Governo ma anche fra i partiti che hanno dato vita alla grande coalizione”.
”Scelta Civica, il primo partito ad avere proposto, già prima delle elezioni, un governo di grande coalizione – ricorda Monti – ha dichiarato recentemente che il Governo Letta deve e può proporsi come orizzonte l’intero quinquennio della legislatura. Con altrettanta chiarezza, però, mi sento in dovere di affermare che, senza un cambio di marcia, non riteniamo di poter contribuire a lungo a sostenere una coalizione affetta da crescente ambiguità”.
”L’ambiguità – si legge ancora nel post – proviene dai due partiti maggiori”, l’uno impegnato nel congresso, l’altro che ”sta affrontando una situazione difficile, anche per le vicende di Silvio Berlusconi, al quale va peraltro dato atto di essersi finora lealmente astenuto dal farne pesare le conseguenze sul governo”. ”Non è comunque accettabile – sottolinea – che singoli partiti, nel partecipare all’attività di un governo che dovrebbe durare per anni, si posizionino quotidianamente come se fossero già in campagna elettorale”.
”In Germania, le grandi coalizioni – osserva poi Monti – nascono sulla base di un ‘Koalitionsvertrag’, un vero e proprio contratto, scritto e molto dettagliato, che i partiti devono rispettare. La grande coalizione che appoggia il governo Letta ha, come sola base, le brevi dichiarazioni programmatiche del Presidente dèl Consiglio alle Camere del 29 aprile. Troppo poco. Enrico Letta dovrebbe ora proporsi di dare solidità e slancio riformatore al suo governo, e di metterlo al riparo da possibili insidie provenienti dai travagli dei partiti, proponendo presto un testo di ‘contratto di coalizione’. Esso dovrebbe contenere, oltre ad un quadro preciso delle linee politiche e dei provvedimenti, anche un breve ‘codice di condotta’, con elementari regole di comportamento per chi vuole partecipare in buona fede ad uno sforzo comune per risollevare il Paese, dimenticando per qualche tempo gli interessi elettorali”.