ROMA – Mario Monti lo dice chiaro e ci dà una notizia né buona né troppo cattiva: non ci saranno nuove tasse, ma quelle che ci sono non verranno abbassate. ”Non stiamo lavorando per aumento delle tasse o delle imposte, ma per ridurre la spesa pubblica attraverso la spending review per evitare l’aumento due punti dell’Iva e continuiamo a farlo per scongiurarlo sine die”, dice.
”Stangata è un termine del linguaggio del passato -aggiunge – e il governo lavora all’opposto per tagliare la spesa ed evitare l’aumento dell’Iva, una misura fiscale regressiva. Fieno in cascina ce n’è con la spending review e continuiamo a lavorare per scongiurare l’aumento dell’Iva sine die”.
Questo commentando il fatto che governo ha tagliato le stime di crescita del Pil che nel 2012 si attesterà al -2,4% (-1,2% la precedente stima contenuta nel Def) e nel 2013 sarà pari a -0,2% (+0,5%). ”La luce della ripresa si vede – dice però Monti – L’anno prossimo sarà un anno in ripresa”.
”Troviamo le cose in linea con quanto da noi sempre immaginato e previsto -commenta il premier – salvo una cosa che è il quadro internazionale un po’ peggiore del previsto”.
”Certo è che se l’Italia non continuasse sulla strada intrapresa per risanare i conti – continua Monti – non solo i mercati darebbero segnali negativi, ma per l’Italia sarebbe più difficile continuare a esercitare una influenza” in Europa “anche sul fronte di ottenere misure per la crescita”.
”Il cardine della nostra politica di risanamento dei conti pubblici – prosegue – rimane invariato: rimane cioè l’obiettivo del pareggio strutturale nel 2013” che per noi è ”l’ancora” della nostra politica di bilancio.
Poi, alla presentazione del libro di Federico Rampini, Monti chiede ad Antonio Martino: ”Ma cosa sta succedendo nel Pdl?”, e lui risponde: “Di tutto, comunque finisce bene”.
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