Pensioni, flessibilità, Pompei… Le priorità del governo Monti

ROMA – “Crescita ed equità sociale” sono le priorità del governo Monti, annunciate dallo stesso presidente del Consiglio ieri, 13 novembre. Ma come raggiungere l’obiettivo?

Il Sole 24 Ore ha stilato l’elenco delle principali priorità dei vari dicasteri. Eccole.

Ministero dell’Economia. Il successore di Giulio Tremonti avrà il compito più difficile: dovrà gestire rapidamente la manovra correttiva che dovrà essere varata come uno dei primi atti del nuovo governo. Inoltre, cosa non meno importante e delicata, dovrà gestire il rapporto con l’Unione Europea e con il Fondo Monetario Internazionale.

Ministero degli Esteri. Il titolare della Farnesina si troverà ad affrontare il dossier Mediterraneo dopo i cambiamenti al potere causati dalla primavera araba. Uno dei capitoli più urgenti e delicati sarà quello della Libia del dopo Gheddafi.

Ministero dell’Interno. Il Viminale dovrà far fronte ai tagli di bilancio previsti dalla legge di stabilità: l’attuale organizzazione delle prefetture e delle forze dell’ordine è stato ritenuto troppo costoso e quindi dovrà essere razionalizzata e ridotta.

Ministero della Giustizia. Molti i dossier sul tavolo del titolare di via Arenula: dal sovraffollamento nelle carceri all’emergenza del sistema di giustizia civile. Il successore di Nitto Palma dovrà anche vedersela con le ispezioni alle procure di Napoli e Bari.

Ministero della Difesa. Il successore di Ignazio La Russa dovrà riorganizzare le presenze e gli impegni dei militari italiani nelle missioni di pace internazionali. Anche in questo caso il nuovo ministro dovrà fare i conti con i tagli destinati proprio alle missioni all’estero.

Ministero dello Sviluppo Economico. Ridare prestigio alla politica industriale italiana, riorganizzare gli incentivi alle imprese e razionalizzare le politiche per l’internazionalizzazione: sono i compiti che spetteranno al nuovo ministro di via Veneto

Ministero del Welfare. Con il collega dell’Economia toccherà al successore di Maurizio Sacconi affrontare gli spinosi nodi delle pensioni e della flessibilità del mercato del lavoro. Il neo-ministro dovrà anche aprire il tavolo per la riforma dello Statuto dei lavoratori.

Ministero dell’Istruzione. Il successore di Maria Stella Gelmini dovrà completare la realizzazione della riforma universitaria, concretizzando 15 decreti attuativi. Per rispondere alla lettera dell’Unione europea dovrà anche completare due regolamenti su valutazione e reclutamento.

Ministero delle Infrastrutture.  Il neo ministro dei Trasporti dovrà sveltire la realizzazione del programma delle infrastrutture strategiche (tra cui la discussa Alta Velocità Torino-Lione) e far sbloccare i fondi Cipe ad esse assegnati. I trasporti dovranno essere liberalizzati, mentre andranno varate delle norme procedurali e fiscali a favore dell’ingresso dei capitali privati nella realizzazione delle infrastrutture.

Ministero della Funzione Pubblica. La priorità del dopo Brunetta sarà di implementare l’attuazione della riforma della pubblica amministrazione varata dal governo Berlusconi nel 2009 sia per quanto riguarda i rapporti di lavoro sia per quanto riguarda l’innovazione e la trasparenza delle amministrazioni.

Ministero dei Beni Culturali. Salvare Pompei sarà la prima cosa da fare, attuando il piano straordinario varato nel marzo scorso. il neo-ministro dovrà anche nominare il nuovo presidente della Biennale di Venezia dopo il ritiro di Giulio Malgara. 


 

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