Monti e il Sud: “Presto una soluzione per i treni a lunga percorrenza”

Nichi Vendola (Foto LaPresse)

ROMA – “Lo sviluppo del Mezzogiorno è un contributo decisivo per una crescita sostenibile e durevole dell’Europa. Siamo disponibili ad individuare una soluzione condivisa sul tema del trasporto ferroviario di lunga percorrenza”: lo ha assicurato il presidente del Consiglio Mario Monti in un incontro a Palazzo Chigi con i presidenti delle Regioni  Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia, i sindaci dei capoluoghi di Regione del Sud e un rappresentante dei piccoli comuni meridionali indicato dall’Anci.

Durante l’incontro è stato presentato il documento “Il Mezzogiorno per l’Europa”, che indicherà i principi dell’azione di governo nei confronti del sud, e per l’integrazione della politica regionale e nazionale per lo sviluppo. Altri obiettivi dichiarati nel documento sono la riduzione dell’incertezza dei flussi di finanza pubblica, anche con la deroga introdotta per il cofinanziamento dei fondi comunitari, e l’aumento di interventi su un numero limitato e concentrato di priorità: scuola, sicurezza e giustizia.

Il documento conterrà anche i principali provvedimenti per il Sud già approvati dal governo, come i 9,6 miliardi sbloccati per il potenziamento delle reti infrastrutturali, e l’impegno per colmare entro il 2013 il divario digitale.

Ma a tener banco è stata soprattutto la questione sui treni a lunga percorrenza. “Trenitalia ha spaccato in due l’italia, ha detto il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola – e il ministro Passera ha riconosciuto che il problema c’è e sarà affrontato attraverso un tavolo sul comparto”. Comunque, ha sottolineato il leader di Sel, per i trasporti si è “pronti a protestare fino alle estreme conseguenze”.

Il sindaco di Bari Michele Emiliano: “Il mio giudizio su Monti è sospeso: è un perfetto campione della destra finanziaria europea perbene, onesta, corretta ma tuttavia con una sensibilità ridotta nei confronti dell’obiettivo delle sinistre europee, che è tutelare gli ultimi”.

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