Roberto Maroni assolto in Cassazione: non favorì la sua ex collaboratrice Roberto Maroni assolto in Cassazione: non favorì la sua ex collaboratrice

Maroni assolto in Cassazione: non favorì la sua ex collaboratrice

Roberto Maroni vince in Cassazione: per l’ex ministro ed ex governatore lombardo assoluzione dall’accusa di aver favorito una sua ex collaboratrice.

Roberto Maroni, ex ministro ed ex governatore della Lombardia, ha vinto in Cassazione: i giudici lo hanno assolto dall’accusa di aver favorito una ex collaboratrice del suo staff al Viminale. L’accusa era di averla favorita con un contratto “pilotato” e un curriculum ‘preconfezionato”.

La Cassazione assolve Maroni dalle accuse sulla ex collaboratrice

Ad avviso dei supremi giudici il reato contestato – concorso in turbata libertà degli incanti – non è configurabile. La Corte d’Appello aveva riformulato il reato, che originariamente era quello di turbata libertà. Evidentemente la Cassazione non ha ritenuto la nuova imputazione adeguata all’accusa.

Maroni era stato condannato in appello a un anno di reclusione e 450 euro di multa. Assolti dalla Suprema Corte anche gli altri tre coimputati. Insieme a Maroni, la Corte di Appello di Milano, con sentenza dell’otto novembre 2019 aveva infatti condannato a un anno di reclusione Giacomo Ciriello, ex capo della segreteria politica dell’ex ministro.

Aveva subito condanna di sei mesi di reclusione anche Mara Carluccio, la ‘destinataria’ del contratto presso Eupolis, ente di ricerca della Regione Lombardia. Altra condanna era quella e a dieci mesi e 20 giorni per Andrea Gibelli , ex segretario generale del Pirellone. Il verdetto assolutorio è della Sesta sezione penale della Cassazione.

La vicenda Eupolis

La vicenda riguardava il conferimento da parte di Eupolis Lombardia di una consulenza in favore della Carluccio. La quale, secondo l’accusa, sarebbe stata “turbata dalle concordate interferenze degli imputati”. I giudici della Cassazione hanno annullato senza rinvio il verdetto di secondo grado “ritenendo non configurabile il reato contestato in relazione allo svolgimento non di una procedura di gara, intesa, come meccanismo selettivo di competizione e concorrenza tra i candidati. Ma di una mera comparazione di profili professionali di soggetti rimasti ignari del procedimento interno di selezione”.

La soddisfazione dell’avvocato di Maroni

“E’ una vittoria della giustizia che arriva in un momento particolare per l’intero sistema giudiziario”. E’ il commento Domenico Aiello, il legale di Maroni. L’avvocato si riferisce all’emergenza Covid che gli ha reso impossibile di essere presente all’udienza in Cassazione.

“Sin dai primi passi delle indagini, prima a Busto Arsizio e poi a Milano, abbiamo documentato e sostenuto l’inesistenza di alcun rilievo penale nelle condotte addebitate al presidente Maroni ed ai suoi collaboratori. Non è stato facile portare avanti questa battaglia di verità e di buon senso”. (Fonte Ansa)

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