Maroni: "Non sono Bruto, non accoltellerò Bossi"

ROMA, 18 GEN – ”Ma io non sono Bruto, non accoltellero’ mai Bossi”: cosi’ Roberto Maroni al settimanale Panorama. ”Con lui – sottolinea – sono legato da una profonda amicizia. Ma ormai molti vedono in me un simbolo per riportare la Lega al suo progetto originario. Credo sia davvero arrivata l’ora di aprire una stagione di congressi per rinnovare la classe dirigente. Ci vogliono tutti quarantenni, capaci di far superare le difficolta”’.

”Non mi interessa avere posizioni di potere, ne ho avute anche troppe – aggiunge Maroni – voglio invece dedicarmi alla Lega, in difficolta’ per diverse ragioni: voglio rafforzare l’identita’ del partito in cui sono nato e in cui, sia chiaro, voglio morire. Ma la Lega deve cominciare a ragionare con la testa”. E il caso Cosentino? ”La questione per me e’ chiusa. Ho votato secondo coscienza. Non si e’ trattato di un voto contro il Pdl o Silvio Berlusconi, che stimo, ma di una decisione presa dalla segreteria federale che poi e’ stata modificata da Umberto Bossi. Io ho preferito mantenere la mia coerenza verso i principi di legalita”’. Quindi Maroni conclude: ”Sono un barbaro sognante. E’ una metafora, questa, presa in prestito dallo scrittore irredentista triestino Scipio Slataper. Mori’ nella battaglia del Podgora, durante la Prima guerra mondiale. Ma prima riusci’ a scrivere un breve e spirituale romanzo, Il mio Carso”.

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