Marra batte Grillo 2 a 0. Raggi nomina il fratello direttore Turismo

Marra batte Grillo 2 a 0. Raggi nomina il fratello direttore Turismo
Marra batte Grillo 2 a 0. Raggi nomina il fratello direttore Turismo

ROMA – Marra batte Grillo 2 a 0. Raggi nomina il fratello dirigente Turismo. Se è vero, come si esprimeva Roberta Lombardi (5 Stelle romana della prima ora), Raffaele Marra è “un virus che infetta il Movimento”, il contagio allora deve essersi propagato.

Lui, Raffaele Marra, nonostante diktat e aut-aut di Beppe Grillo e del gruppo degli ortodossi che ne chiedevano l’allontanamento immediato dallo staff più vicino al sindaco, resta saldamente in sella quale capo dello strategico ed elettoralmente ultrasensibile dipartimento del Personale (il Comune ha 23mila dipendenti).

L’altro, cioè il fratello maggiore Raffaele Marra,  da capo del gruppo Gssu dei vigili urbani, specializzato nell’abusivismo commerciale, passa al ruolo di direttore della Direzione Turismo: la nomina di Raggi gli assicura un premio che vale circa ventimila euro in più di stipendio (da 104 a 122mila euro annui) e la promozione a dirigente di terza fascia.

Con ironia, Il Messaggero può dunque sintetizzare le novità in Giunta con un risultato calcistico che non lascia spazio a dubbi: “Marra batte Grillo 2 a 0”. A Roberta Lombardi non resta che prenderne atto e, riferita a Marra senior, può solo ribadire che si tratta di “una nomina inopportuna e arrogante”. Come dire, quel Marra braccio destro della Raggi, Marra junior, fa quello che vuole e anzi rilancia promuovendo il fratello e umiliando i consiglieri allibiti.

E per una Lombardi che parla «in chiaro» ci sono truppe di consiglieri che masticano amaro e si lamentano nei vari capannelli. Dunque non è finita. La partita della rotazione dei dirigenti porta ancora con sé una serie di polemiche. Oltre al caso Marra c’è per esempio quello della Ragioneria. Stefano Fermante non sarà più alla guida dei conti capitolini, al suo Paola Colusso, ma fino al 30 novembre poi arriverà un esterno da fuori in posizione di comando. Salvatore Romeo, il segretario politico di Virginia Raggi, in mattinata, intercettato dall’agenzia Dire, è stato netto a proposito di Fermante: «È stato allontanato per ragioni politiche ma rimane comunque in quell’ufficio». In serata Romeo ha corretto il tiro: «Fermante un mese fa aveva già richiesto di essere spostato, per motivi personali, niente di politico». (Simone Canettieri, Il Messaggero)

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