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P3. Martino al magistrato: “Cesare era Berlusconi”

di luiss_smorgana |11 Settembre 2010 15:22

Arcangelo Martino racconta la sua verità ai magistrati sulla presunta associazione segreta P3: per lui il nome in codice ‘Cesare’ si riferirebbe a Silvio Berlusconi.

Martino, arrestato assieme a Flavio Carboni e Pasquale Lombardi, dopo 40 giorni di carcere ha iniziato a parlare. Secondo quanto scrive il ‘Corriere della Sera’, l’indagato ha tirato in ballo anche il nome del senatore Pdl Marcello Dell’Utri: sarebbe lui il “vice-Cesare” delle intercettazioni.

Inoltre Martino ha rivelato, ricostruisce il quotidiano in un articolo di Giovanni Bianconi, che nelle riunioni a casa del coordinatore del Pdl Denis Verdini si sarebbe discusso del destino del Lodo Alfano alla Corte costituzionale e della causa milionaria tra la Mondadori e lo Stato.

Ma nelle sue deposizioni l’uomo avrebbe ricostruito di una serie di macchinazioni per fare cadere il governo Prodi, per mezzo di compravendite di voti in Senato.

In giornata l’avvocato di Martino, Giuseppe De Angelis, ha fatto sapere: «Siamo pronti a presentare appello al riesame dopo la decisione del gip che ha respinto l’istanza di scarcerazione sulla quale la Procura di Roma aveva espresso parere favorevole». È di ieri la decisione del gip di Roma di negare gli arresti domiciliari a Martino dopo la richiesta degli stessi pm che conducono l’inchiesta sulla presunta loggia massonica. «Sono molto addolorato dal punto di vista umano – prosegue l’avvocato -, il mio assistito sta attraversando un momento personale molto complesso, pochi giorni fa è venuta a mancare sua moglie». Sull’ipotesi che la decisione della Procura di dare l’ok alla scarcerazione perchè Martino stia in qualche modo collaborando con gli inquirenti, De Angelis precisa: «Non parlerei di collaborazione, ma la Procura, esprimendo parere favorevole, un elemento questo davvero importante, ha riconosciuto il venir meno della necessità della misura cautelare in carcere. Ora bisogna leggere con attenzione le motivazioni del gip ma siamo pronti a presentare istanza al riesame».

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