MILANO – “Alle sciocchezze non si risponde”. Così Massimo D’Alema ha replicato alle parole del premier Matteo Renzi, che ha detto in una battuta ‘D’Alema e Berlusconi si amano’, intervenendo a un dibattito alla festa dell’Unità di Milano. “Alle battute peraltro ripetute che un giovane così creativo come il presidente del Consiglio dovrebbe cambiare non si risponde – ha concluso -. Avremo occasione di fare dibattiti seri sulla Costituzione. Sulla Costituzione c’è libertà di coscienza, quando sono in gioco i valori fondamentali della vita democratica. La libertà è garantita a tutti gli iscritti e io mi giogo di questa libertà garantita dallo Statuto del partito”.
L’affondo durissimo è arrivato in serata da Matteo Renzi dal palco della Festa dell’Unità a Firenze. Il premier si è scagliato contro l’ex presidente del Consiglio e ministro degli Esteri che sta facendo campagna elettorale per il “no” al referendum costituzione d’autunno. Un referendum su cui il premier si è giocato molto, se non tutto, tanto che inizialmente aveva parlato di dimissioni in caso di una vittoria del no.
Renzi, a proposito della riforma ha spiegato: “La nostra riforma non prevede più poteri per me, la prevedeva quella non passata di Berlusconi e quella di D’Alema non passata. La volete? – ha chiesto Matteo Renzi al pubblico che lo ascoltava alla Festa dell’Unità di Firenze – allora dovete aspettare un’altra bicamerale di D’Alema e Berlusconi, che si vogliono tanto bene…”.
Renzi ha aggiunto: “Siamo pronti a discutere di modifiche all’Italicum, non siamo a far la guerra. Noi pensiamo sia una buona ottima legge, però bisogna ci facciano le proposte. A me – ha detto Matteo Renzi alla festa dell’Unità – basta che ci sia la riconoscibilità del candidato”.
L’ex sindaco di Firenze ha poi spiegato il motivo per cui l’ex premier ce l’avrebbe con lui: “D’Alema ce l’ha con me perché non l’ho nominato alto rappresentante della politica estera europea. Io ero disposto a farlo ma per quel ruolo ci voleva una donna, anche se si tagliava i baffi se ne sarebbero accorti… Ma il punto centrale è che io non credo si possa fare una battaglia politica per un risentimento personale: si fa politica per sentimento, non per risentimento”.
“Portate i sali a Filippo Sensi – ha scherzato Renzi riferendosi al suo portavoce a proposito di quanto aveva detto poco prima su D’Alema – ma la verità bisogna dirla, no? Io ho l’impressione che nella guerra di d’Alema contro il sì non ci siano elementi di merito. Ho provato ad ascoltarlo, lui dice no a costituzioni approvate a maggioranza ma l’ultima riforma così approvata porta la firma di Massimo D’Alema. Che l’ha votata a sua insaputa evidentemente. Noi siamo coerenti con il nostro passato, lui è coerente con Brunetta, Salvini e Grillo”.