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Massimo D’Alema e la mission di Letta: “E’ ora di stringere, Pdl prigioniero”

di Emiliano Condò |7 Agosto 2013 9:27

Massimo D’Alema (foto LaPresse)

ROMA – Massimo D’Alema scrive l’agenda del governo Letta, ne definisce la “mission” e allo stesso tempo invita l’esecutivo “a stringere” in un momento in cui le larghe intese traballano perché il Pdl è ostaggio di Berlusconi.

Secondo D’Alema occorre ”fare il punto e arrivare a una stretta”, ”le premesse vanno fissate ora” e ”poi all’ inizio di settembre deve potersi anche formalizzare”. Intervistato dall’Unità l’ex premier spiega:  ”Si deve precisare la mission di questo governo” spiega, ”senza che nessuno possa proporre riforme estranee al programma, com’è il caso di quella riguardante la giustizia”.

Per D’Alema, ”il Paese ha bisogno di stabilità e tornare a votare senza aver cambiato la legge elettorale sarebbe un atto folle’‘. Però, aggiunge, ”non possiamo ridurci ad essere semplicemente i guardiani di una stabilità sempre più traballante sotto i colpi del Pdl”, che appare ”prigioniero di un rapporto di tipo carismatico-proprietario” nei confronti di Berlusconi.

Secondo D’Alema ”ai fini della vita del governo, è necessario che ci sia un’intesa sulle riforme costituzionali e sulla legge elettorale, ma, avverte, ”se dovesse riaprirsi una disputa sul presidenzialismo, verrebbero meno le condizioni per andare avanti”. Parlando del Pd, spiega come il partito debba ripensarsi quale ”forza fondamentale attorno a cui costruire un nuovo centrosinistra”, ”le alleanze politiche sono indispensabili, e dovremo ritesserle sia guardando a sinistra che al centro”.

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