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Mattarella: “Ucraina invasa, pensai a Bella Ciao”. Per i distratti: “Una mattina mi son svegliato e ho trovato…”

Mattarella: “Ucraina invasa, pensai a Bella Ciao”. Nel discorso di Acerra, tutta la saggezza del Presidente della Repubblica. Sergio Mattarella ha offerto una lezione di storia ai distratti dall’equidistanza (i né con Putin né con la Nato) e ai farisaici custodi dell’ortodossia resistenziale per cui quella ucraina vera Resistenza non può dirsi.

Mattarella: “Ucraina invasa, pensai a Bella Ciao”

Mattarella non ha preso la bacchetta del maestro, ha solo invitato a ricordare la prima strofa della canzone simbolo della Liberazione che ogni 25 aprile celebriamo. Come comincia infatti Bella Ciao? “Una mattina mi son svegliato e ho trovato l’invasor”.

Perché queste sono le prime parole che sono salite dal petto al cuore del presidente un’altra funesta mattina, quella del 24 febbraio scorso. Un altro invasore a sconvolgere un continente che si era illuso di aver messo la parola guerra nel recinto invalicabile dei tabù. E una altra eroica Resistenza al Golia invasore. Cosa c’è da capire?

Mattarella celebra la Resistenza di Acerra e del Sud Italia

“La decisione della popolazione di Napoli, della Campania e di tante altre città del Sud, di insorgere contro l’ex alleato, trasformatosi in barbaro occupante, fu una reazione coraggiosa e umana, contro la negazione stessa dei principi dell’umanità.

E oggi c’è tra gli storici concordia nell’assegnare il titolo di resistente a tutti coloro che, con le armi o senza, mettendo in gioco la propria vita, si oppongono a una invasione straniera, frutto dell’arbitrio e contraria al diritto, oltre che al senso stesso della dignità”.

“Questa mattina mi sono svegliato e ho trovato l’invasor”

“Nelle prime ore del 24 febbraio siamo stati tutti raggiunti dalla notizia che le Forze armate russe avevano invaso l’Ucraina, entrando nel suo territorio. Come tutti, quel giorno, ho avvertito un pesante senso di allarme, di tristezza, di indignazione.

A questi sentimenti si è subito affiancato il pensiero agli ucraini svegliati dalle bombe. E, pensando a loro, mi sono venute in mente queste parole: “Questa mattina mi sono svegliato e ho trovato l’invasor”. Sappiamo tutti da dove sono tratte queste parole. Sono le prime di Bella ciao”, ha affermato il capo dello Stato.

“Questo tornare indietro della storia rappresenta un pericolo non soltanto per l’Ucraina ma per tutti gli europei. Avvertiamo l’esigenza di fermare subito, con determinazione, questa deriva di guerra prima che possa ulteriormente disarticolare la convivenza internazionale, prima che possa tragicamente estendersi. Questo è il percorso per la pace, per ripristinarla; perché possa tornare ad essere il cardine della vita d’Europa. Per questo diciamo convintamente: viva la libertà, ovunque. Particolarmente ove sia minacciata o conculcata”

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