Matteo Renzi: “Affrontare così il tema dell’amnistia è un gigantesco errore”

Matteo Renzi (LaPresse)
Matteo Renzi (LaPresse)

BARI – ”Affrontare così il tema dell’amnistia è un gigantesco errore. Cambiamo prima la Bossi-Fini e la Fini-Giovanardi, non hanno funzionato e interveniamo su riforme strutturali, come la custodia cautelare”. Così Matteo Renzi dal palco della Fiera del Levante dove, nel pomeriggio, si è tenuta la manifestazione di lancio della sua candidatura a segretario del Pd. “L’Italia ha perso tempo in questi ultimi venti anni, ha perso tempo e occasioni, non accettiamo l’idea che ci portino via la speranza”. In questi 20 anni – ha aggiunto il sindaco di Firenze – “un intero establishment politico ha fallito. Ora noi siamo qui per dire che cambiare è unica soluzione. Dobbiamo restituire una speranza”

Per alcuni del Pd la mia candidatura è una sorta di rassegnato abbandono, un male necessario” ha aggiunto Renzi. Qualcuno, ha proseguito il sindaco, sembra pensare che “dopo di me c’è solo il mago Otelma, poi le abbiamo provate tutte. La scommessa che abbiamo di fronte è dare spazio non alla rassegnazione ma al cambiamento: il Pd se continua come adesso non vince e un partito che non vince mai non serve perchè vincere è l’unico modo perchè l’Italia torni a crescere”.

“Per cambiare l’Italia ed “immaginarla tra 10-20 anni” Renzi propone tre cambiamenti: “Uno, l’Italia deve cambiare verso all’Europa. Due, il Pd deve cambiare verso all’Italia. Tre, noi dobbiamo cambiare verso al Pd”.

Sulla legge elettorale, il sindaco spiega di voler presentare la sua proposta entro novembre: “Chi ha vinto sia il ‘colpevole’ delle cose che fa o non fa”. Poi ha proseguito spiegando che la legge è fatta di tre punti: “Quando scrutini sai chi ha vinto, chi vince governa ed è necessaria l’alternanza”.

Per il sindaco, “l’Italia è credibile se cambia, se l’Italia cambia può anche chiedere che cambino i paletti in Europa. Questi parametri, sono parametri di 20 anni. Fa bene il governo a rispettarli ma il principio del 3 per cento è superabile, certo che si può chiedere in Europa di cambiare regole, ma lo potremo fare se prima cambiamo verso all’Italia. L’Italia deve cambiare verso all’Europa, il Pd deve cambiare verso all’Italia”.

Per quanto riguarda il lavoro, Renzi propone di cambiare le regole del gioco: “E’  possibile – sostiene Renzi -: qui non c’è più la libertà di assumere, prima ancora che di licenziare. Le regole del lavoro devono essere le stesse in tutte Europa. La riforma Fornero è stata un clamoroso autogol, bisogna avere il coraggio di dirlo”.

Per quanto riguarda invece il tema scottante dell’indulto e dell’amnistia, Renzi è categorico: “Affrontare oggi il tema dell’amnistia e dell’indulto è un clamoroso errore, un autogol. Cambiamo prima la Bossi-Fini e la Fini-Govanardi, non hanno funzionato e interveniamo su riforme strutturali, come la custodia cautelare”.

Uno dei settori su cui ripartire, per Renzi deve essere la scuola: “Il Pd ha il voto del 43 per cento degli insegnanti ma non ci siamo mai preoccupati di loro. Gli insegnanti sono quelli a cui affidiamo i nostri figli ma non li abbiamo mai coinvolti in un progetto serio. Andiamo ad incontrarli scuola per scuola”.

Qualche parola anche sulla crisi delle iscrizioni nel Pd: “Sembra che il Pd debba chiudersi ed invece noi i circoli dobbiamo aprirli, spalancarli. Noi stiamo nei nostri circoli, dobbiamo aprirli – ha detto Renzi -. Vogliamo un Pd curioso che vada incontro alle persone giudicandole interessanti – ha detto dal palco – e coraggioso”.

Matteo Renzi chiude il discorso da Bari rilanciando “la speranza”: “Inizia un cammino e noi dobbiamo riempire il tempo non con la logica del “chi se ne frega abbiamo già vinto”. Al di la delle scaramanzie, dirvi così è drammatico perché vuole impedirvi di diventare dei nomi, di mettervi in gioco. Diamo il nome dei nostri sogni all’Italia. Bisogna risvegliare la speranza perché l’Italia è migliore di quello che pensiamo.Se vinciamo noi, il paese cambia verso. Al paese serve una rivoluzione radicale, chi vuole la conservazione fa bene ad avere paura. Noi manterremo tutte le promesse, avremo la coerenza di chi si mette in gioco” .

 

 

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