ROMA – Una candidatura che “non c’è più”. Matteo Renzi è il primo a esporsi e a certificare l’ovvio ovvero che la candidatura di Romano Prodi non esiste più.
Il sindaco di Firenze lo dice commentando a caldo l’esito delle votazioni al Quirinale in cui il professore si è fermato a 395 voti, lontanissimo dai 504 richiesti ma anche dai 496 di cui era accreditato alla vigilia.
”Oggi – rincara la dose Renzi – il segretario del Pd ha chiesto per l’unità del partito di offrire una candidatura molto autorevole. A Prodi tutti hanno detto sì, hanno fatto l’applausone, poi hanno fatto il contrario, il giochino dei franchi tiratori che non è una battaglia a viso aperto”.
No comment, invece, su un possibile appoggio alle candidature di Massimo D’Alema e Stefano Rodotà: ”Lasciatemi andare a casa”, ha detto ai giornalisti allontanandosi da Palazzo Vecchio da dove ha seguito l’andamento del quarto scrutinio.
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