Matteo Renzi attacca le Coop per colpire Bersani

ROMA – Ora che gli uomini di Bersani iniziano a ventilare l’ipotesi di una ricandidatura del segretario per l’eventuale voto anticipato a luglio, Matteo Renzi scalpita. E attacca Unicoop, ovvero il mondo delle cooperative più vicine al mondo di Bersani che al suo, riservando un commento velenoso per Turiddo Campaini: “E’ al vertice della Coop dal 1973, da quando negli Stati Uniti c’era Nixon”. Ecco cosa scrive Italia Oggi:

«Se fossi un socio Unicoop», ha aggiunto Renzi, «qualche domanda me la farei». Poi, prima di riportare il discorso ai grandi progetti cittadini, la stoccata finale: «Ho ricevuto molte lezioni sul rapporto fra finanza e politica», ha concluso il Rottamatore, «magari quando hanno tempo spiegheranno ai cittadini se davvero ne hanno gestito al meglio il denaro». Renzi non lo dice, ma il motivo dell’astio risale ai giorni caldissimi delle primarie, quando la sua corsa su Bersani era sembrato persino poter essere vincente e contro di lui, gli attacchi s’erano fatti concentrici e anche molto personali. Una cena milanese con il mondo finanziario, nel quale spiccava Davide Serra, brillante gestore di hedge funds italiano a Londra con Algebris, era diventata di colpo la clava con cui per giorni i bersaniani percuotevano politicamente il sindaco di Firenze. Ma era stato proprio a Firenze che era stato portato l’attacco più subdolo: voci e «si dice» avevano puntato il dito sugli investimenti dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, socio di Intesa San Paolo, proprio nei fondi di Serra, qualche mese prima delle primarie. E le voci, raccolte prontamente dalla cronaca fiorentina di Repubblica, ricordavano l’amicizia che legava il sindaco a Jacopo Mazzei, presidente della fondazione bancaria, e la presenza dell’imprenditore Marco Carrai, amico e consigliere di Renzi, nel cda dell’Ente.

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