ROMA – “Credito più facile e meno burocrazia per uscire dall’emergenza del non lavoro”. Il premier Matteo Renzi lo scrive nella sua lettera di auguri per il 1°maggio agli italiani pubblicata su Europa quotidiano. Renzi spiega che il “nostro sistema-paese ostacola l’innovazione e la sperimentazione”, motivo per cui “ormai siamo rassegnati a parlare di disoccupazione”.
Il premier poi rivendica il no alla “politica tradizionale” del suo governo e le misure portate avanti: dagli 80 euro in busta paga alla riforma della Pubblica amministrazione.
Nella lettera il premier scrive:
“Da troppi anni ormai il tema del lavoro viene declinato come il tema del non-lavoro. Nelle case, in famiglia, con gli amici si parla di disoccupazione, non di lavoro, e la verità è che ci siamo un po’ tutti abituati a questo. Ci siamo assuefatti. Diamo per scontato che ormai è così, che non c’è niente da fare”.
La crisi, continua Renzi,
“da noi è mille volte più grave a causa di un sistema-paese che ostacola l’innovazione, la sperimentazione, il coraggio, la fantasia. Pensiamo a quanti imprenditori, soprattutto giovani, hanno tante idee e validissimi progetti per far partire imprese nuove e che si trovano di fronte a una serie impressionante di porte chiuse quando chiedono un finanziamento, un’autorizzazione, un bollo, un permesso”.
Ancora lunga la strada da percorrere, che richiede l’iniziativa di tutti e un concorso partecipato di idee, senza però perdere tempo in trattative con nella “politica tradizionale”. Il primo maggio per il premier diventa l’occasione per riflettere su quanto fatto finora e su quanto ci sia ancora da fare per l’emergenza lavoro in Italia:
“E dunque, in questo senso, questo Primo Maggio ci serve per raccoglierci insieme e riflettere su quello che stiamo facendo e su quello che abbiamo intenzione di fare. Noi stiamo parlando il linguaggio della concretezza e anche dell’ottimismo. Perché non dobbiamo assuefarci”.
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