Il sindaco di Firenze Matteo Renzi si schiera con Sergio Marchionne e contro la Fiom nella vicenda della Fiat di Mirafiori. Intervistato al Tg La7 Renzi spiega: ”Io sono dalla parte di Marchionne. Dalla parte di chi sta investendo nelle aziende quando le aziende chiudono. Dalla parte di chi prova a mettere quattrini per agganciare anche Mirafiori alla locomotiva America”.
”Andrò alla Direzione di giovedi’ – ha aggiunto parlando poi del Partito Democratico – ma spero che Bersani non chiacchieri di aria fritta ma dei problemi degli italiani. Non chiacchieri dell’inciucio con Fini ma del futuro del Pd. Il Pd è credibile se smette di inseguire i falsi problemi. Provi concretamente a dire ‘ok, Berlusconi ha fallito’ ma dicendo agli italiani quali sono le nostre soluzioni per ripartire”.
La sortita dell’esuberante primo cittadino di Firenze ha perlomeno il pregio della sincerità. Il “rottamatore” fa propria l’impostazione offerta da Veltroni, Chiamparino e Fassino, anche se il linguaggio diretto e categorico che finora lo ha contraddistinto rischia di esasperare i toni della discussione politica ancor prima che avvenga. Nella direzione del partito dovrà spiegare come far digerire agli operai Fiat l’adesione totale alla proposta Marchionne. Bersani sosteneva che li avrebbero “aspettati ai cancelli della fabbrica con i forconi in mano”. Resta da vedere se il focoso Renzi accetterà la linea che uscirà dal vertice del Pd. Sempre che una linea unitaria alla fine esca dalle segrete stanze.