Matteo Renzi: “Governo non deve piacere solo a Pdl. A Epifani non so che dire”

Matteo Renzi: "Governo non deve piacere solo a Pdl" A Epifani: "Non so che dire"
Matteo Renzi: “Governo non deve piacere solo a Pdl” A Epifani: “Non so che dire”

ROMA – Proseguono le polemiche in casa Pd. L’ultimo a prendere la parola è Matteo Renzi: “Il governo deve fare contenti gli italiani, non Brunetta e Schifani”, l’affondo al governo Letta giunge all’indomani del convegno Fare il Pd che in molti hanno interpretato come un gesto di compattazione del fronte anti-Renzi. Il sindaco di Firenze, comunque, dà atto al governo di aver “giocato una bella partita in Europa. Ma dobbiamo giocarla con ancora maggiore determinazione”. Poi rispondendo ad Epifani: “Al segretario del mio partito non ho da dire niente. Lo ascolto volentieri ma non ho da dargli noia. Non voglio rompergli le scatole. Lui ha un compito: di convocare il congresso a norma di statuto entro il 7 novembre” ha specificato prima di chiarire che tra Batman e Don Chisciotte, Matteo Renzi sceglie quest’ultimo anche se “mi sarei un po’ stufato di perdere”. Renzi ha aggiunto che tutti dovrebbero essere animati “da spirito donchisciottesco anche se con una maggiore capacità di distinguere tra i mulini a vento e gli eserciti invasori”.

Il Pd deve fare il Pd, non deve assolutamente essere un’evoluzione 2.0 di qualcosa”, né dell’ex Pci né dell’ex Dc. Ma neppure ”deve diventare qualcosa da reiventare del tutto”. Renzi ha poi risposto in merito al suo sguardo fisso sugli  elettori del centrodestra tornando a dire – come fece già durante le primarie – che ”se non prendi i voti dei delusi del centrodestra alla fine perdi le elezioni e poi ti tocca prendere i voti di Brunetta e Schifani”.

Nelle ore precedenti il segretario Epifani aveva scongiurato alcun “rischio per la tenuta unitaria del Pd”, e di aver trovato “esagerati molti titoli e molti commenti sui giornali. C’è una discussione interna perché siamo un partito vero, non personale e nei partiti non personali c’è una discussione trasparente”. Rispondendo a una domanda su Renzi Epifani si era divincolato: “Incontro tutti e incontrerò anche lui” come in precedenza auspicato dal ministro per i Rapporti con il Parlamento, Dario Franceschini. “Abbiamo rapporti costanti con tutti quindi anche con Renzi”, ha concluso Epifani.

Ma nel corso della giornata si è accesa anche un’altra polemica sull’altro fronte parlamentare: quella con il leader M5s in merito alla diaria. Epifani ha precisato: “La restistuzione è una loro scelta. I parlamentari del Pd versano una quota importante al loro partito, si scelgono strade tutte degne”. Più in generale sulla questione dei partiti e sulla sua decisione di incontrare i circoli del Pd Epifani ha sottolineato “è giusto partire dal basso perché c’è troppa divisione tra chi sta a Roma in Parlamento e chi sta in trincea”. Immediata la replica di Beppe Grillo dal suo pulpito blog che invita i parlamentari democratici a seguire l’esempio di quelli del M5S “Il Pd versa la sua parte al partit. M5s allo Stato per ridurre il debito pubblico”.

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