ROMA – La decisione della Corte Costituzionale di bocciare il Porcellum priva Matteo Renzi di un suo cavallo di battaglia e di un argomento per incalzare il governo di Enrico Letta: quello del “voto subito”.
Perché se si andasse al voto con il Porcellum emendato dai giudici della Consulta, ovvero un proporzionale puro con una preferenza, ci si troverebbe con una situazione da Prima Repubblica – nessuna maggioranza – ma senza Dc e guerra fredda che riescano a compattare pentapartiti per formare un governo.
”Dal punto di vista giuridico e tecnico la trovo sorprendente”, ha dichiarato Renzi intervistato dal Mattino.
”La Corte dice che il Parlamento può approvare una nuova legge elettorale? Beh, grazie di cuore per la cortese concessione. Meno male che ce l’hanno detto i giudici. O hanno il senso dell’umorismo, o non so cosa pensare”, sottolinea in un’intervista in apertura del Mattino. Adesso, spiega, il carico del governo sta sul Pd ”e allora il candidato segretario del Pd si guarda negli occhi con il premier e dice: siamo tutti sulla stessa barca, o si rema o si affonda”.
Tornando all’illegittimità costituzionale della legge elettorale, Renzi spiega: ”Non avevamo bisogno di una sentenza della Consulta per superare il Porcellum”. E assicura che il Pd ”la legge la farà”, ripartendo ”dalla Camera”. A riguardo, aggiunge, ”credo che Alfano sia pronto a discutere su tutto”, per ”rifare le regole si deve parlare con tutti”. Quanto alla presenza di un’intesa con Letta, dice: ”Non c’è nessun patto”. E, avverte, ”se la gente non vota domenica, tutto il disegno che ho messo in campo viene meno”, le primarie ”sono diventate uno straordinario referendum sul futuro del Paese”.
Per il sindaco di Firenze: ”Se noi andiamo alle elezioni europee del 25 maggio avendo realizzato la prima lettura della legge elettorale, le prime due letture della revisione costituzionale e il pacchetto di risparmi sui costi della politica togliamo argomenti straordinari al populismo”. Sul ministro Cancellieri fa sapere: ”Non ho mollato la preda”, e nell’eventuale ruolo di segretario ”risponderò dei miei atti”.
Per il Sole 24 Ore Renzi è in gabbia:
“Una gabbia per Renzi, dunque. Una gabbia anche a prescindere dall’ipotetico ritorno al proporzionale. […] Con la spada di Damocle del sistema proporzionale che pende sulle Camere, una tagliola pronta a scattare solo tra qualche settimana, magari di più, l’ipotesi di una crisi e un voto prima del semestre europeo è di fatto svanita.
Renzi, in realtà, aveva fatto sapere da tempo di non voler il voto subito. C’è da credergli. Ma sulla base dell’esito delle primarie è chiaro che la sua forza di pressione sul Governo era tanto più alta quanto potesse brandire con credibilità l’arma del “tutti a votare”. Ora quell’arma è depotenziata. L’incastro tra la sentenza di ieri, la necessaria iniziativa parlamentare per scongiurare il proporzionale e la pubblicazione “con tutta calma” della sentenza crea di fatto una gabbia ai possibili ardori del futuro segretario del Partito democratico. Niente voto a febbraio, dunque, come qualcuno magari poteva ancora sperare. Certamente tra le file di Renzi, non certo dalle parti del Quirinale, che notoriamente considera la stabilità del governo un valore importante in questa fase difficile per l’Italia.
[…] Altra novità, quest’ultima, che evidentemente è la fonte più diretta del nervosismo che ieri sera il sindaco di Firenze ha pubblicamente evidenziato. La prospettiva che i proporzionalisti in Parlamento possano affossare qualunque tipo di riforma, costringendolo in sostanza nello schema a lui più sfavorevole, non è per nulla tranquillizzante per il sindaco. Rischia di essere lui, indirettamente, lo sconfitto della decisione della Consulta”.
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