Renzi e la sfida delle parole e dei fatti: “Non ci propinate grigiume”

Pubblicato il 1 Dicembre 2011 - 14:46 OLTRE 6 MESI FA

Matteo Renzi (Foto LaPresse)

FIRENZE – Il sindaco di Firenze Matteo Renzi lancia una nuova sfida: “Non ci propinate più tutte queste parole trite, tristi, vecchie, stanche, questi riti vuoti, questi panegirici estenuanti. Basta”, ha detto lanciando il gioco “Adotta una parola”, ideato e messo online dalla società Dante Aligheri in collaborazione con il settimanale Io Donna e con Corriere.it.

La scelta del sindaco di Firenze e rottamatore del Pd è caduta sulla parola “propinare”, sinonimo di “somministrare” ma con valenza negativa, come nel caso di una medicina amara.

Renzi ha elencato minuziosamente che cosa non vuole gli venga più propinato: “Nomine fatte col manuale Cencelli, centralismo democratico, unità d’intenti, verso convergenze parallele, serve una cerniera intermodale, sotto un certo profilo, questa persona è una risorsa per il partito, tavolo di concertazione, blocco sociale, sintesi feconda, felice connubio, pacchetto di sinergie, confluenza verso obiettivi comuni, forte condivisione, visione organica, occorre abbassare i toni, situazione contingente, dialogo interdisciplinare, adoperarsi per il bene comune, facciamo un ragionamento, mettere in campo delle politiche, analisi delle problematiche”.

“Per favore, basta. Smettetela, ha detto Renzi. Dateci invece parole di passione, coraggio, bellezza. Fateci muovere e commuovere secondo ritmi nuovi. Fateci riscoprire che si può parlare di politica senza quel grigiume al quale ci avete abituato. Fateci di nuovo innamorare della cosa pubblica, fateci di nuovo assaporare il gusto di governare insieme il nostro domani. Con parole chiare, semplici, facili. Lo possiamo fare, ce la dobbiamo fare”.