ROMA – “Non nego i dati negativi. Sul Pil, il dato allo 0,8% che ora viene rivisto al ribasso da tutte le istituzioni che fanno previsioni non è una peculiarità italiana, ma di tutta l’eurozona. Se dico che non è lo ‘zero virgola’ a cambiarci il destino, non sto sottostimando nulla. In sintesi, non c’è un temporale, ma non c’è neanche il sole: è un po’ come questa estate”. Lo afferma il premier Matteo Renzi in un colloquio con Avvenire. ”Nego in modo assoluto che ci possa essere una manovra correttiva sul 2014′‘, dice Renzi. ”Per il 2015 vedremo a ottobre, ma per la prima volta avremo a che fare con un intervento che ridurrà le tasse perché la Legge di stabilità confermerà il bonus degli 80 euro e casomai lo amplierà. Vediamo se ce la facciamo. Che percentuale do all’allargamento? Voglio prima aspettare i numeri. Comunque, questo avverrà senza sforare il limite del 3% di deficit”.
”La proposta di Mario Draghi che consentirà di dare 200 miliardi alle banche italiane è interessante. E da settembre il costo del denaro sarà il più basso della storia. Ora ci vuole uno sforzo a tre: le banche devono dare credito se il progetto loro proposto è buono, anche chiudendo un occhio sul rating, gli imprenditori devono chiedere soldi per veri progetti d’investimento e la politica deve favorire questo processo”. Sul lavoro, il premier dice no ”all’ennesimo derby ideologico sull‘articolo 18. Non rimettiamo a contarci gli uni contro gli altri”. Su Alitalia, ”è una prova decisiva. Ai sindacati dico: chi si assume la responsabilità di far fallire l’operazione dovrà gestire una crisi occupazionale da brividi”.
IMMIGRAZIONE – ”Finché Mare Nostrum avrà un budget superiore a quello intero di Frontex questo segna una sconfitta per l’Europa, non per l’Italia. La situazione in Libia nelle ultime settimane è peggiorata. Reputo urgente un intervento della comunità internazionale, a partire dall’Onu”, ha detto il presidente del Consiglio nel colloquio con Avvenire in cui interviene anche sul caso Meriam.
”Ho parlato di lei, come di Asia Bibi e delle ragazze rapite da Boko Haram, al Parlamento europeo proprio perché per me l’Europa deve occuparsi di questi temi”, afferma Renzi, secondo cui ”si può fare ancora molto perché questo è il periodo nella storia in cui più numeroso è il pericolo di martirio per i cristiani. E uno Stato laico ha il dovere d’impegnarsi”.
CARLO TAVECCHIO ALLA FIGC E LA GAFFE RAZZISTA – Sul caso Carlo Tavecchio, ”quell’espressione sugli stranieri che mangiavano banane è inqualificabile. Un clamoroso autogol”, osserva Renzi. ”Detto questo mi fermo, rispettiamo l’autonomia delle istituzioni sportive”. Nel colloquio il premier interviene anche sulle unioni civili. ”I diritti civili stanno in un pacchetto che parte dalle riforme costituzionali”. Una volta che il Parlamento avrà terminato di votare queste, discuteremo anche su quella che ritengo essere una assoluta e corretta rappresentazione delle civil partnership, sul modello tedesco”, dichiara annunciando ”una proposta ad hoc del governo”. Quanto al quoziente familiare, ”confermo il mio impegno. Non sarà fattibile nel 2014, vedremo se ci saranno i margini per il 2015. Il tema va affrontato all’interno della delega fiscale”.
VOTO ANTICIPATO – ”Non punto al voto anticipato per cambiare l’Italia, non si possono costantemente invocare le elezioni. L’Italia la cambieremo con le riforme e si voterà alla scadenza della legislatura. All’ostruzionismo si risponde con la calma e la perseveranza, togliendo, uno a uno, i sassi dai binari, sminando il campo dalle insidie. Agosto o settembre non è questione di vita o morte, è però un mese perso. La stragrande maggioranza di quegli ottomila emendamenti sono uno schiaffo alla dignità delle istituzioni. Gli ostruzionisti reagiscono così perché si stanno accorgendo che le riforme le facciamo davvero”.
REFERENDUM E ITALICUM – Sul referendum dice: ”Alla quarta votazione, dichiarandolo prima, alcuni dei nostri faranno mancare il voto: sarà una scelta di trasparenza e di rigore. È la risposta più forte a chi ci accusa di essere autoritari, ma nemmeno prova a discutere di riforma istituzionale”. Quanto all‘Italicum, ”non sto facendo la mia riforma elettorale, sto cercando un punto di equilibrio che vada bene a tutti. Io non ho un problema né sulle soglie, né sulle preferenze né sul premio di maggioranza. Voglio solo una legge che garantisca governabilità e che renda immediatamente chiaro che chi vince va a Palazzo Chigi”.