Matteo Renzi: “Una riforma al mese”. Incaricato, ma non ha la squadra

Matteo Renzi premier: Giorgio Napolitano conferisce incarico
Matteo Renzi (Foto LaPresse)

ROMA – “Una riforma al mese”, Matteo Renzi, premier incaricato, promette di “metterci tutta l’energia e l’impegno di cui sono e siamo capaci”, anche se la sua squadra di governo fatica a trovare la giusta formazione. L’incarico del capo dello Stato, come previsto, è arrivato lunedì mattina dopo un’ora di colloquio. Come da prassi istituzionale, il segretario Pd e presidente del Consiglio in pectore ha accettato l’incarico con riserva. Renzi, non appena ricevuta l’investitura ufficiale, ha scandito subito la tabella di marcia.

Entro il mese di febbraio compiremo un lavoro urgente sulle riforme della legge elettorale e istituzionali, subito dopo immediatamente nel mese di marzo la riforma del lavoro, in aprile la pubblica amministrazione e in maggio il fisco. (Matteo Renzi al Quirinale)

Parole rilanciate qualche ora più tardi via Twitter con l’hashtag #lavoltabuona: sul social network Renzi non si affacciava da giovedì scorso, quando la direzione Pd ha dato l’ok alla sua staffetta.

L’ansia da prestazione (rapida, decisionista e autonoma) si scontra però con la realtà, cioè i vincoli di coalizione, i numeri che al Senato necessitano dio un vaglio permanente. Dopo l’accelerazione impressa con la sfiducia a Letta da parte della Direzione Pd, passando per le consultazioni-lampo imposte da Napolitano, fino all’incarico di oggi, la staffetta come viene chiamato eufemisticamente il cambio in corsa alla guida del Governo subirà uno stop: formazione della squadra del nuovo esecutivo e resistenza dell’alleato Alfano, consigliano tempi meno rapidi e trattative complicate prima che Renzi possa ripresentarsi dal Capo dello Stato stavolta per giurare.

“Per un orizzonte di legislatura come quello che ci proponiamo – ha spiegato lo stesso Renzi uscendo dall’incontro con Napolitano – serve qualche giorno per sciogliere la riserva. Tuttavia assicuro che metterò in questo impegno tutta l’energia di cui sono capace”. Una prima risposta ad Alfano (l’orizzonte lungo escluderebbe le urne a breve), una conferma che la composizione del Consiglio dei ministri è legata alle garanzie che quell’orizzonte lungo non sia una mera indicazione di principio, smentibile alla prima difficoltà.

Abbiamo intenzione di lavorare in modo serio sui contenuti, state scrivendo cose complicate sui nomi e sulle mie vicende personali e mi sono venuto a noia da solo. L’attenzione è sui contenuti e l’orizzonte di legislatura necessita di una qualche giorno di tempo. (Matteo Renzi al Quirinale)

L’ostacolo più grosso verso una definizione della lista in tempi rapidi è il ministero dell’Economia: Lucrezia Reichlin, il candidato con più chance, si è presa del tempo per decidere se accettare. In alternativa un nome autorevole e politicamente orientato ma con un profilo di credibilità all’estero (e con garanzie verso Ue, Bce e Fmi che rispetti gli impegni presi dall’Italia). Sul programma, mentre Ncd continua a chiedere un Comitato che lo supervisioni, Renzi risponde con un’agenda serrata come è nel suo stile.

 

 

 

 

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