Matteo Renzi replica in Senato: “No doppio registro, né operazione lifting”

Matteo Renzi replica in Senato: "No doppio registro, né operazione lifting"
Matteo Renzi (Foto Ansa)

ROMA – “Sappiamo stare ancora in mezzo alle persone e il governo non avrà mai un doppio registro”, dice Matteo Renzi in Senato replicando alla Lega Nord e a Gal. Il premier inizia così il suo discorso di replica, rispondendo anche al Movimento 5 stelle, che ringrazia per i toni usati, consapevole che “non troveremo mai un accordo”.

Renzi conferma l’impegno del governo per combattere la corruzione e la criminalità, così come la necessità di riforme che risollevino il Mezzogiorno e “non solo a parole”. Il premier ha poi preso le difese del presidente delle Repubblica, Giorgio Napolitano e spiega che il governo Renzi “non è un’operazione di lifting o di potere. Se fosse un’operazione di potere, non scommetteremmo tutto noi stessi”.

Il discorso, ammette lo stesso Renzi, non era scritto e per questo chiede scusa: “Avrei sicuramente voluto e forse dovuto impostare un discorso molto più cerimonioso e probabilmente la prossima volta lo scriviamo così non vi facciamo perdere troppo tempo. Ma c’è un passaggio: questa non è un’operazione di lifting o di potere”.

“NO DOPPIO REGISTRO” – Renzi ha dichiarato:

“Al fatto che paradossalmente la Lega e Gal ci chiede un doppio registro rispondo che questo governo non avrà mai un doppio registro. Saremo gli stessi, trasparenti, non chiedeteci di essere diversi qui e fuori anche perchè a differenza di altri siamo capaci di stare ancora in mezzo a persone”.

“GRAZIE A M5S PER I TONI” – “Vorrei prendere spunto dalle critiche che mi sono state mosse qui ma anche fuori rispetto al tono del mio intervento. Anche io ho molto da imparare e rifletterò se conservare lo stesso tono”, ha detto il premier prima di ringraziare i 5 stelle:

“Vorrei rivolgere un ringraziamento al senatore Romani del M5S. Non condividiamo molte cose, ne condividiamo poche in particolar modo per quanto riguarda la nostra città. Ma il suo tono, sia pur critico, è stato molto rispettoso dell’Aula. Non troveremo probabilmente mai un accordo, ma sono particolarmente felice della tradizione territoriale cui appartengo”.

“LOTTA CRIMINALITA’ E CORRUZIONE” – Parlando della criminalità e della corruzione, Renzi ha detto:

“Noi non faremo discorsi in libertà. Vogliamo essere sfidati sulla lotta alla criminalità organizzata non con frasi e discorsi astratti, ma agire in concreto. In continuità con il precedente governo, subito partirà l’autorità anticorruzione senza lasciare un centimetro di spazio a chi oggi parla ma non rispetta gli impegni”.

IL MEZZOGIORNO – Tra le critiche giunte nel corso dl dibattito al discorso programmatico di Renzi, lo stesso premier registra quelle che riguardano il Mezzogiorno, troppo poco citato, secondo le lamentele. Ma Renzi non molla il registro e chiede all’aula del Senato:

“Ma davvero avrei dovuto utilizzare le solite frasi fatte che da decenni usiamo per il Mezzogiorno che sono un impegno verbale ma un vero disimpegno fattuale? Bastano veramente parole in libertà per avere la fiducia o forse non è il momento di iniziare a usare fondi strutturali? Come si fa in un momento di crisi di liquidità del Paese a non prendere quei 59 miliardi e spenderli subito? Come si può vivere e accontentarsi delle parole quando abbiamo davanti un problema strutturale che necessita di una svolta epocale?”.

EXPO 2015 – A chi lo accusa di non aver pensato all’Expo 2015, Renzi spiega:

“L’Expo è tutto ciò che noi vogliamo rappresentare. Abbiamo 31 mld di export di cibo e vino e prodotti che suonano italiano per 60 mld ma non lo sono, come il Parmesan. L’ambiente, l’agroalimentare, l’attenzione all’ innovazione tecnologica sono pezzi della nostra sfida. Serve una frase fatta o accelerare il cantiere fisico e mentale perché Expo sia un grande traino per il paese”.

“NAPOLITANO SI E’ SACRIFICATO” – Il premier difende poi il presidente Giorgio Napolitano dagli attacchi:

“Provo vergogna per il fatto ci sia stata incapacità di individuare successione ad un Presidente della Repubblica che aveva chiesto di non avere secondo mandato, gli fu invece chiesto un reale sacrifico personale e politico e lui chiese ai partiti di farsi carico processo riforme che poi non è partito e  si è fermato”.

E aggiunge:

“E’ giusto e rispettoso nell’Aula del Senato citare il presidente della Repubblica con parole formali e cerimoniose e non avere poi il coraggio di dire che l’unico modo di rispettare la figura straordinaria che è Giorgio Napolitano è realizzare quelle riforme chieste? Pensate sia possibile prendere in giro gli italiani dicendo ‘faremo, faremo, faremo” con noi che poi ‘rinvieremo, rinvieremo, rinvieremo’”.

 

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