Matteo Renzi: “Grillo, sulle riforme non fare il buffone. Patto di 15 mesi con Letta”

MILANO – Matteo Renzi parla per la prima volta da segretario all’assemblea del Pd di Milano e spiega: “Restiamo ribelli” e cambiamo l’Italia. “Ciascuno di noi ha il suo pantheon di ribelli. Ma l’essere ribelli è soprattutto una sfida con se stessi. Si è ribelli se ciascuno di noi prova a cambiare la quotidianità: dobbiamo essere capaci di cambiare nel nostro piccolo l’Italia”.

Il nuovo segretario del più grande partito della sinistra ha subito precisato che “la richiesta a Gianni Cuperlo di diventare il presidente del Pd, è tutto tranne che un “do ut des” il partito ha indicato qual è la direzione, ma insieme si è capaci di riconoscere meglio pregi e difetti uno dell’altro”. Renzi ha poi proposto un patto di 15 mesi a Letta e ha chiesto a Grillo “di non fare il buffone” sulle riforme, partecipando attivamente con i suoi 160 parlamentari:

“In modo provocatorio Grillo dice rinuncia ai 40 milioni di rimborsi. Lo dico io `Beppe firma qua´: caro Grillo hai 160 parlamentari decisivi per fare le riforme. Io sono disponibile a rinunciare ai 40 milioni del prossimo anno se tu ti impegni per superare il Senato, abolire le Province e su legge elettorale. Ci stai a giocare in modo pulito e trasparente senza accordi senza patti? Se sei disponibile, il Pd è davanti a te e non dietro. Se ci stai, si fa. Se noi ci stai, sei per l’ennesima volta un chiacchierone e l’espressione buffone vale per te”.

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Ed ecco punto per punto, gli altri punti sollevati da Renzi:

LEGGE ELETTORALE – “Diamo per buono il Natale ma o entro fine gennaio si approva alla Camera la riforma o la politica perde la faccia”, ha detto Renzi sulla riforma elettorale, spiegando che serve una legge per cui “chi vince vince e le larghe intese sono l’eccezione non la regola”, chiarendo che ci sono vari modelli per la stabilità.

Parlando poi delle riforme istituzionali, il neo segretario ha aggiunto: “Alla prossima legislatura noi non eleggiamo più 315 senatori”, perché “il Senato non deve più avere una funzione elettiva”.

PATTO ALLA TEDESCA – “Bisogna partire da un accordo alla tedesca, voce per voce, punto per punto e con i tempi stabiliti per i prossimi 12-15 mesi”, ha detto Renzi alla presenza del premier Enrico Letta. “Il Pd deve tornare ad essere il partito del lavoro», ha detto il segretario del Pd. “I gruppi parlamentari ci diano una mano in un gigantesco piano sul lavoro”. “Nell’arco di un mese serve un progetto di legge per semplificare le regole del lavoro e modificare le condizioni degli ammortizzatori sociali”, Per Renzi il primo punto del programma è il lavoro, perché “c’è un sistema delle regole incomprensibile” e  “il sistema degli ammortizzatori assicura solo alcune categorie non tutte”.

SOSTENIAMO IL GOVERNO –  Dobbiamo “avere la consapevolezza che il Pd è parte integrante di questo governo e contemporaneamente è il perno fondamentale su cui si regge. Questo si somma al bisogno di rispondere alla domanda: che Paese vogliamo per i nostri figli?”.

E sul governo il sindaco di Firenze ha aggiunto: “Se alle prossime europee si va con risultati di governo balbettanti la responsabilità non ce l’avranno né Grillo né Berlusconi, la responsabilità cadrà tutta in toto in testa al Pd”. Renzi ha poi annunciato “una agenda per il prossimo anno” di governo e “una visione per i prossimi 15 anni in Italia”.

L’Europa, ha detto ancora “non è il nostro salvatore, ma senza l’Italia l’Ue non va da nessuna parte e in questo tutti noi dobbiamo aiutare Enrico nel semestre europeo. La Merkel è diventata in passato un’alibi per tutti ma mettere a posto i conti non si fa per la signora Merkel ma per una normale dignità verso i tuoi figli”.

L’ULTIMO APPELLO PER CAMBIARE ITALIA- “Il voto degli elettori delle primarie è l’ultimo appello che ci hanno dato per dire: cambia il Pd per cambiare l’Italia. Non hanno votato solo il candidato ma il Pd, visto come unico interlocutore per un cambiamento senza se e senza ma. Non si tratta di fare la pacificazione fra noi e Berlusconi ma si tratta di fare la pace con gli italiani, di fare la pace fra i politici e gli italiani”.

RIVEDERE LA VISIONE DEL PD SU BANCHE E POLITICA -“Dobbiamo avere un modo diverso di vedere il rapporto tra banche e politica, ma possiamo anche chiedere alle banche di uscire dai settori che non gli competono, ad esempio l’editoria”.

WEB TAX, PER RENZI LA NORMA VIOLA LE NORMATIVE EUROPEE – Sulla legge che permetterebbe a far pagare le tasse in Italia a colossi come Google ed Amazon, Renzi spiega che “Il tema della web tax va posto nella sede giusta che è quella europea e non in violazione delle normative comunitarie”.

UNIONI CIVILI – “Io sono fra quelli più prudenti” ma ”il tema delle unioni civili lo metteremo nel patto di coalizione, che piaccia a Giovanardi o no: noi siamo il Pd”.

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LETTA: “UNITI SIAMO IMBATTIBILI”: Anche il premier Letta parla all’assemblea del Pd: “Oggi, Matteo, dopo 8 mesi in cui, sulla mancata elezione del presidente della Repubblica abbiamo rischiato la fine del Pd, siamo qui, e il nostro partito è il baricentro, il pilastro della democrazia. Vorrei fosse chiaro a noi stessi”. Enrico Letta parla si è presentato in camicia, maglione blu e pantaloni sportivi verde militare.

“Dalla forza e dalla centralità e dalla resilienza del Pd saremo in grado di ricostruire la democrazia italiana che è duramente attaccata e in forte difficoltà”, facendo cose concrete “a partire dalle riforme istituzionali e dalla legge elettorale». «Sono convinto che l’Italia ce la farà se il Pd ce la farà. E soprattutto, uniti non ci batte nessuno”.

A proposito dei Forconi, Letta, citando quanto accaduto a Roma con l’azione alla sede Ue di Roma di Casapound,  ha spiegato che “a tutti quelli che stanno ‘lisciando’ queste proteste voglio ricordare chi sono i capi di queste proteste: è gente che sta da un’altra parte rispetto a tutti i valori che stiamo celebrando qui”.

Le foto dell’assemblea Pd (LaPresse)

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