Renzi a Roma pro-insegnanti, a Firenze vuole indietro i soldi di 4mila dipendenti

Renzi a Roma pro-insegnanti, a Firenze vuole indietro i soldi di 4mila dipendenti
Renzi a Roma pro-insegnanti, a Firenze vuole indietro i soldi di 4mila dipendenti

ROMA – Renzi a Roma pro-insegnanti, a Firenze vuole indietro i soldi di 4mila dipendenti. Staranno riflettendo anche loro, i 4500 dipendenti comunali di Firenze, se non siano finiti per caso  su “Scherzi a parte”, come gli insegnanti cui era stato imposta la restituzione degli scatti di anzianità: provvedimento cassato anche per il pronto intervento di Matteo Renzi 1, il segretario Pd, laddove Matteo Renzi 2, il sindaco, li ha messi in mora. A Roma Renzi impone la retromarcia al Governo, a Firenze chiede un prelievo retroattivo ai “suoi” di dipendenti: una lettera di messa in mora inviata a tutti i dipendenti ingiunge la restituzione di somme variabili da qualche centinaio di euro fino a 18 mila per le posizioni più alte, di vecchi aumenti salariali frutto dei contratti integrativi sottoscritti dalle parti. Con l’invito a concordare già le rate nonostante non ci sia alcuna sentenza della Corte dei Conti.

 

La notizia, pubblicata sulla prima pagina de Il Manifesto di oggi (“I polli di Renzi”),  non è riuscita a farsi largo tra le mille iniziative del dinamico sindaco/segretario che occupa tutta la scena, dalla presentazione del job act per l’occupazione, al contratto di governo con Letta, passando per le sfilate di Prada fino appunto alla retromarcia sugli scatti dei prof. La vicenda di Firenze riguarda vecchi contratti integrativi (2000 e 2005, sindaco Domenici) messi sotto accusa dalla magistratura contabile: contratti su cui più volte i magistrati non avevano avuto nulla da eccepire fino all’approfondimento del ministero. In ottobre l’atto di citazione che per la prima volta, insieme ai dirigenti comunali e ai revisori dei conti, ha chiamato in causa i rappresentanti sindacali. Mauro Comi, coordinatore Rsu del Comune di Firenze aggiunge un’altra perplessità:

Al tempo stesso non sono mai stati coinvolti nell’indagine i rappresentanti politici, dagli assessori competenti ai sindaci (l’ultimo contratto fu sottoscritto nel 201 in piena epoca Renzi, ndr.). Eppure tutti gli atti dei contratti finiscono nei bilanci del Comune, presentati ogni anno dalla Giunta e approvati dal Consiglio Comunale. Invece accusano noi di aver provocato un danno erariale, solo per aver contrattato con sindaci e assessori. Evidentemente la procura della Corte dei Conti pretenderebbe che i delegati dei lavoratori facessero in primo luogo durante la contrattazione gli interessi del datore di lavoro. (Riccardo Chiari, Il Manifesto)

In aggiunta, il Comune ha congelato il premio di produzione 2012. Quanto alla restituzione degli aumenti non avverrà prima del gennaio 2015. Al giudice del lavoro  (la prima udienza fissata a giugno) i sindacati chiederanno il riconoscimento dei contratti liberamente sottoscritti. Mauro Comi ha gioco facile nell’ironizzare sul “simpatico” Renzi: “Sembra uno che si fa vedere da tutti mentre pulisce il giardino pubblico mentre in casa sua butta il sudicio sotto il tappeto”.

 

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