Matteo Renzi: “Su coperture 80 euro tecnici del Senato han detto il falso”

Matteo Renzi: "Su coperture 80 euro tecnici del Senato han detto il falso"
Matteo Renzi (Foto Lapresse)

ROMA – “Sulle coperture al decreto Irpef i tecnici del Senato hanno detto cose false”: il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, parla ad Anno Uno, programma di La7, dopo i dubbi espressi dall’ufficio del Senato sul dl che prevede gli 80 euro in più in busta paga. 

“Nell’economia italiana trovo anche dei segnali finalmente incoraggianti. L’evasione fiscale vale 300 milioni”, una cifra che è anche “poco rispetto a quello che avremo. Alla fine dell’anno vediamo se quei soldi ci sono o no”,

ha detto Renzi parlando delle coperture del decreto sull’Irpef.

“Il dramma italiano non è la paura che viene instillata: noi abbiamo un problema che è quello di fare combattere finalmente la disoccupazione. E allora io non voglio essere votato perché faccio più paura o meno paura di un altro, ma perché propongo delle soluzioni. Nei prossimi dieci anni possiamo avere un aumento dell’occupazione del 30%”.

Il premier ha affrontato tutti i temi sul tavolo, soffermandosi soprattutto su quanto successo alla finale di Coppa Italia allo stadio Olimpico di Roma sabato scorso:

“Qualcuno ha sbagliato? Paghi. Il punto vero è che in Italia non paga mai nessuno. Lo stato c’è, perché questa cosa di continuare a dire che non c’è è ingiusta, offensiva. E’ molto facile in casi di questo genere cercare di buttare la questione in politica, in termini di scontro tra le parti. Ma ora è importante capire cosa è successo davvero e consentire alla magistratura di capire come sono andate le cose, chi ha sparato. Sperando innanzitutto che Ciro Esposito stia meglio. Noi come Stato prima di tutto non faremo provvedimenti sull’onda emotiva. Così il pugno duro non serve perchè poi entrano in curva con le bomba carta. Le regole ci sono ma vanno applicate: Genny aveva già avuto il Daspo. Guai a considerare le società irresponsabili, devono pagare, non è giusto paghino i cittadini”.

La scena di Genny ‘a carogna sulle grate dell’Olimpico è

“triste per la sua maglietta che fa male: inneggia a una persona condannata in via definitiva per aver assassinato un funzionario di polizia. Quando penso a Raciti penso al fatto che sua figlia ha detto parole che da presidente del Consiglio mi hanno venire i brividi e mi fanno male: ‘io me ne voglio andare dall’Italia’. Se diamo l’idea che le partite di calcio a rischio come quella del Napoli non le dobbiamo fare gestire dal Viminale siamo finiti. Si dividono i delinquenti dalle persone perbene e i delinquenti restano a casa. Voglio riportare le famiglie e i bambini allo stadio”. 

Non sono mancati gli attacchi a Beppe Grillo: 

“Non seguo Grillo sul suo terreno, non ha senso continuare sullo scontro personale, io faccio il premier e cerco di tenere insieme l’Italia. Perché non viene a fare un dibattito invece di urlare solo dalla piazza? Io lo farei volentieri un dibattito con Grillo”.

“Tecnicamente parlando” Berlusconi e Grillo “sono entrambi pregiudicati, due condannati in via definitiva. La questione etica, morale, giudiziaria è per me fondamentale come valore personale prima che politico. Non faccio il governo con Berlusconi e non lo faccio con Grillo” ma “ho chiesto prima a Grillo poi a Berlusconi” in quanto leader politici di “scrivere insieme le regole”.

Sull’emergenza continua immigrazione, Renzi ha detto di aver parlato con il segretario generale dell‘Onu: 

“A Ban Ki-moon ho detto ci siamo stufati di fare la parte dei fessacchiotti. Le Nazioni Unite prendano l’impegno di fare un inviato speciale in Libia”, anche con lo scopo di “evitare che gli scafisti siano i proprietari delle coste. Mare Nostrum, che deve essere” una missione “europea e non solo italiana”, ha consentito “di salvare vite umane ma anche di arrestare 214 scafisti che per quel che mi riguarda andrebbero presi, schiaffati nelle patrie galere” per poi “buttare via la chiave”.

“Sulla cittadinanza una parte dice ‘facciamo lo ius soli’, altri dicono ‘meglio lo ius sanguinis’, se hai origini anche lontane italiane. La soluzione che individueremo entro fine anno sarà un criterio che consenta lo ius soli legato ad un ciclo scolastico”.

 

 

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