ROMA – Maurizio Gasparri non ha apprezzato le tracce scelte dal ministero dell’Istruzione per la prima prova della maturità. “Schifezze paracomuniste”, ha detto a Radio Cusano. Il vicepresidente del Senato, Forza Italia, parla anche perché la maturità la sta vivendo la vicino: sua figlia Gaia sta affrontando infatti gli esami.
“Oggi ho mia figlia che fa la prima prima prova, fa l’esame di maturità quest’anno, quindi sono molto partecipe, sono curioso di sapere che tema ha fatto. Io sono stato perseguitato anche il giorno dell’esame di maturità, nel 1974, ho fatto la maturità al Liceo Tasso, un liceo allora con grande tradizione di sinistra, io ero uno dei pochi esponenti di destra, c’era il membro esterno che mi fece una domanda chiedendomi cosa pensassi di “Ordine Nero”. Io ero un militante del MSI, movimento assolutamente legale e democratico. Fu un mascalzone quel professore, non so se è ancora vivo, spero che se sia morto nessuno se lo ricordi. Era un mascalzone e un cialtrone”, così il politico nel ricordare la sua esperienza. Poi, l’affondo esplicito contro il Ministro dell’Istruzione e la scelta delle tracce d’esame: “La scuola italiana e le tracce di oggi sono tutte una schifezza paracomunista. La scuola italiana è comunistizzata come lo era 40 anni fa. Le tracce di oggi sono schifezza paracomunista: quel trombone di Eco, pace all’anima sua, il tema sui confini per ammiccare alle questioni dell’immigrazione”.