Maurizio Gasparri: “Ho sentito Matteoli al telefono poche ore prima dell’incidente”

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Gasparri con Matteoli in una foto Ansa

ROMA – Maurizio Gasparri, senatore di Forza Italia, ricorda Altero Matteoli, morto in un incidente sull’Aurelia e rivela di averlo sentito per l’ultima volta al telefono proprio la mattina della sua morte: “E’ stato un militante coraggioso. È partito dalla base, dai volantinaggi, da una scelta ideale in una terra toscana difficilissima. Con umiltà, caparbietà e coerenza ha assunto via via crescenti responsabilità nel Msi, in An, nel Pdl, in FI. Sempre spirito libero, ma persona capace di trovare la sintesi anche nei momenti più difficili del contrasto politico. L’unico che sia stato ministro di tutti i governi Berlusconi dal ’94 al 2011. E poi dirigente impegnato anche in queste ore alle attività organizzative, ai tavoli di confronto dove trovare l’intesa, militante infaticabile.

Ci vorrà tempo e meno dolore di quanto avvertiamo in questi minuti per ricordarne l’impegno, la dedizione, la generosità. Un vuoto grandissimo quello che lascia nella politica italiana e non solo nel centrodestra. Le amarezze che ha dovuto patire non ne hanno frenato l’impegno che fino all’ultimo momento ha anteposto a qualsiasi altra preoccupazione. Poche ore fa parlavamo di politica, della coesione del centrodestra, di tutte le nostre preoccupazioni quotidiane. E mi diceva che stava andando in Toscana per cominciare a organizzare anche lì la campagna elettorale. Il dolore è troppo grande per esprimere altre considerazioni. Ci sarà modo e tempo per farlo tutti insieme, per ricordare un grande italiano”.

Gasparri ha ricordato Matteoli anche sulle pagine de Il Tempo:

“Con Altero ci siamo sentiti ieri mattina, verso le 10, poco prima che salisse in macchina. La telefonata era la stessa di sempre, di buon’ora, per fare il punto della situazione. I temi, quelli soliti: la coesione del centrodestra, le elezioni politiche e le regionali, le scadenze della nostra azione quotidiana in cui non abbiamo mai perso una dimensione di militanza. La stessa che ha portato Altero ad incamminarsi da solo verso la Toscana dove, mi ha detto prima di riattaccare, voleva cominciare ad organizzare l’ormai imminente campagna elettorale. Ma l’Aurelia gli è stata fatale”.

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