Maxxi, Libero contro Melandri: “Tolgono soldi ai ciechi per farla giocare”

Pubblicato il 24 Ottobre 2012 - 13:33 OLTRE 6 MESI FA
Maxxi, Libero attacca Giovanna Melandri (Foto LaPresse)

ROMA – Il quotidiano Libero contro Giovanna Melandri, nuovo presidente del Maxxi, e titola in apertura: “Tolgono soldi ai ciechi per farla giocare”. Martedì 23 ottobre il ministro Lorenzo Ornaghi ha confermato la scelta della Melandri, nonostante le polemiche e voci su un possibile passo indietro. Libero sottolinea però che nella legge di stabilità, ancor prima della nomina a presidente della Melandri, il ministro aveva fatto inserire uno stanziamento di 6 milioni di euro di contributo al Maxxi, “oltre 4 volte il contributo dell’anno scorso”, e a fronte dei tagli fatti a varie altre categorie, dai ciechi ai carabinieri, passando per la sanità.

Al dote per rottamare un deputato Pd che rischiava di non essere più messa in lista – scrive Libero – è l’unico regalo che il governo di Mario Monti ha voluto fare per il 2013 alla cultura italiana. La legge di stabilità ha tagliato rispetto al bilancio di assestamento 2012 tutte le altre voci di spesa dei beni culturali, della ricerca e dell’istruzione per l’anno prossimo, con la sola eccezione della dote per fare sposare la Melandri con il museo dei suoi sogni.

Insieme agli sconti-truffa sull’Irpef – continua Libero – sono peraltro arrivati nuovi tagli in grado di fare piangere buona parte dell’Italia che viveva di soldi pubblici. Sono furiosi gli insegnanti, costretti a lavorare 24 ore al prezzo di 18. Sono più povere anche tutte le istituzioni culturali. Tutte meno una: quella della Melandri. La deputata del Pd avrà quei 5 milioni in più delle previsioni. Per trovarli Ornaghi è andato a colpire con le forbici altri capitoli di bilancio senza nemmeno rendersi conto di quel che stava facendo. La dote della Melandri è pagata ad esempio dai ciechi d’Italia […]. Un centinaio di migliaia di euro è stato preso invece dai contributi stanziati per la diffusione della cultura ebraica […]. Le forbici hanno ridotto anche in modo sensibile voci di spesa assai delicate. Tolti ad esempio 1,27 milioni di euro al capitolo dei fondi per interventi urgenti dovuti ad emergenze ambientali che danneggiano il patrimonio culturale (…).