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Mdp punta a perdere in Sicilia. Ma stratega D’Alema punta a sconfitta più grande

di Mino Fuccillo |5 Settembre 2017 10:03

Mdp punta a perdere in Sicilia. Ma stratega D'Alema punta a sconfitta più grande (nella foto Ansa, Bersani e D'Alema)

Mdp punta a perdere in Sicilia. Ma stratega D’Alema punta a sconfitta più grande (nella foto Ansa, Bersani e D’Alema)

ROMA – Mdp punta a perdere in Sicilia. E’ il titolo del La Repubblica o forse de La Stampa, in fondo non importa ricordare con esattezza, è il titolo della realtà. In Sicilia si vota a novembre, M5S ha il suo candidato, il centro destra unito pure, Mdp, cioè Bersani, D’Alema, Speranza, fortemente vogliono che il centro sinistra di candidati ne abbia due, anzi uno lo abbia il centro e l’altro la sinistra quella pura, cioè loro stessi.

E’ una strategia coerente con il primo e primario (se non unico) obiettivo (se non ragione di esistenza) di Mdp: far arrivare il candidato del Pd e di Renzi terzo dopo quello di M5S e quello di Berlusconi-Salvini-Meloni uniti. O viceversa, primo quello di Berlusconi-Salvini-Meloni e poi quello di Di Maio-Di Battista. Non importa a Mdp, importa che quello di centro sinistra arrivi terzo e ultimo.

E per ottenere il risultato voluto Mdp Sicilia e nazionale tutto hanno spiegato a Pisapia che l’obiettivo si fallisce se si fa un candidato unico di centro sinistra. Chiunque sia, perfino quello che avevano quasi proposto loro non va bene se diventa anche il candidato di Renzi. Quindi Mdp avrà un suo candidato nelle elezioni in Sicilia che avrà la sua vittoria contribuendo a far arrivare il candidato Pd terzo dopo gli altri. Questa la strategia.

Ma lo stratega massimo in comando a Mdp prepara ben altra meravigliosa sconfitta. Botta in testa a Renzi e al Pd alle regionali in Sicilia è il primo passo, il colpo da maestro sarà far mancare in Parlamento i voti alla legge di bilancio presentata da Gentiloni. Insomma non votare la legge di bilancio, costringendo così Gentiloni e il Pd e Renzi a ricorrere all’appoggio di Forza Italia per far passare la legge.

A quel punto, ecco il tocco del grande stratega, si potrà additare al paese la flagranza di “inciucio” e andare alla campagna elettorale con Mdp rinfrancato e votabile causa palese tradimento Pd della causa e dei valori e per fermare il “governo Berlusconi-Renzi”.

Che poi in questo caso, con questa strategia e con questo massimo stratega le elezioni le vinca M5S o Berlusconi-Salvini-Meloni uniti apparirà a D’Alema come un dispetto della storia bambina capricciosa, un dispetto alla sua astutissima strategia della sconfitta. Niente paura, a Mdp si consoleranno con l’aver abbattuto Renzi e il Pd. Il governo di Maio o Salvini ministro degli Interni saranno per loro effetti collaterali della grande missione compiuta.

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