ROMA – “La strada maestra da seguire è sempre stata quella della fiducia e del rispetto verso la magistratura. Ora auspico una riforma della giustizia”. Queste le prime parole del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, nei minuti immediatamente successivi alla sentenza della Cassazione sul processo Mediaset, che ha confermato la condanna di Silvio Berlusconi, pur annullando e rinviando l’interdizione dai pubblici uffici.
Napolitano chiede innanzitutto di rispettare la magistratura “che è chiamata a indagare e giudicare in piena autonomia e indipendenza alla luce di principi costituzionali e secondo le procedure di legge”.
”In questa occasione – si legge in una nota del Quirinale – attorno al processo in Cassazione per il caso Mediaset e all’attesa della sentenza, il clima è stato più rispettoso e disteso che in occasione di altri procedimenti in cui era coinvolto l’on. Berlusconi. E penso che ciò sia stato positivo per tutti”.
“Ritengo ed auspico che possano ora aprirsi condizioni più favorevoli per l’esame, in Parlamento, di quei problemi relativi all’amministrazione della giustizia, già efficacemente prospettati nella relazione del gruppo di lavoro da me istituito il 30 marzo scorso. Per uscire dalla crisi in cui si trova e per darsi una nuova prospettiva di sviluppo, il paese ha bisogno di ritrovare serenità e coesione su temi istituzionali di cruciale importanza che lo hanno visto per troppi anni aspramente diviso e impotente a riformarsi”, ha concluso.
La risposta del Capo dello Stato alla sentenza, è stata immediata e chiara si legge la sua preoccupazione di frapporre chiari steccati tra la voglia di polemica politica e tentazioni di scontri tra poteri dello Stato. Ed è proprio su questo rischio che interviene quasi all’impronta affidando ad una nota l’avvertimento che, ora più che mai, di rispettare la magistratura.
Ma è anche e soprattutto alla stabilità del governo che Napolitano punta più di ogni altra cosa e il messaggio che viene filtrato è quello che, in qualche modo, risale alla sua accettazione del secondo mandato al Quirinale: ora alle elezioni anticipate non ci si deve proprio pensare visto e considerato anche il fatto che il Governo Letta era ed è l’unico possibile.
Ma Napolitano usa anche parole distensive nei confronti di Berlusconi e del Pdl, protagonisti di atteggiamenti responsabili per tutto il tempo dell’attesa della sentenza: “Il clima è stato più rispettoso e disteso che in occasione di altri procedimenti in cui era coinvolto Berlusconi. E penso che ciò sia stato positivo per tutti”.
Insomma: i toni bassi e il profilo istituzionale mantenuto dal Cavaliere e dai suoi parlamentari, vengono considerati un buon viatico per poter accelerare ancora di più sulle riforme di cui il Paese e i cittadini più che mai necessitano. Aprendo addirittura a quella riforma della giustizia che il Pdl ritiene essere la ‘madre di tutte le riforme’: quella appunto della giustizia.
I commenti sono chiusi.