Mediaset, quanto ha perso Berlusconi in Borsa? 100, 110, 150 o 266 milioni?

Mediaset, quanto ha perso Berlusconi in Borsa? 100, 110, 150 o 266 milioni?
Mediaset, quanto ha perso Berlusconi in Borsa? 100, 110, 150 o 266 milioni? (LaPresse)

MILANO – Quanto sono costate a Silvio Berlusconi le ripercussioni in Borsa della ventilata crisi di governo? Quanto ha perso il titolo Mediaset? 100, 110, 150 o 266 milioni di euro? I giornali che hanno provato a fare i calcoli non hanno tirato le stesse somme.

Oltre alla maggiore o minore confidenza con i calcoli finanziari, influisce sulla diversità dei risultati la scelta di aggregare o meno al titolo Mediaset i conti sugli altri due grossi pianeti della galassia Berlusconi quotati a Piazza Affari: Mediolanum e Mondadori.

Secondo il Messaggero, ha perso 266 milioni il titolo e 110 milioni Berlusconi:

“Un inizio settimana complicato per tutti i listini di Milano, fiaccati da una raffica di ordini di vendita provenienti soprattutto da operatori stranieri. E davvero drammatico per le aziende legate a Silvio Berlusconi. Mediaset, il titolo in maggior calo, ha infatti perso il 6,25% bruciando 266 milioni di capitalizzazione con una perdita virtuale di 110 milioni della quota di Berlusconi, considerando che 41,2% delle quote del Biscione sono in mano alla Fininvest. Male anche Mediolanum, in flessione del 3%. Il che vuol dire che il portafoglio dell’ex presidente del Consiglio ha visto andare in fumo, in una sola seduta, poco meno 150 milioni del suo valore. Un problema non da poco, considerato che dal voto di fiducia al governo Letta a ieri, il patrimonio del Cavaliere a Piazza Affari era salito del 60% con un realizzo potenziale di 1,1 miliardi”.

Secondo il Sole 24 Ore in una sola seduta Mediaset ha perso 238 milioni e la famiglia Berlusconi 100 milioni. Ma Carlo Festa fa una dettagliata analisi dell’andamento delle azioni del Cavaliere e fa notare che dall’inizio dell’anno il titolo del gruppo televisivo aveva raddoppiato il suo valore. Non si può negare, inoltre, che il governo di larghe intese sia stato un toccasana per Mediaset, che a fine aprile era sotto i 2 euro e prima delle turbolenze nella maggioranza aveva sfiorato i 3,5 euro:

“A Piazza Affari Mediaset ha chiuso in calo del 6,25%, Mediolanum di oltre il 3%, mentre Mondadori è scesa dell’1,44 per cento. È pur vero che l’indice di Piazza Affari è calato di circa il 2% sempre sulla scia di una possibile caduta del governo guidato da Enrico Letta, oltre che per l’aumento del rischio-Paese misurato dallo spread Btp-Bund. Tuttavia, se si esclude Mondadori che ha tenuto meglio, Mediolanum e soprattutto Mediaset hanno avuto una performance peggiore del listino principale. Secondo gli addetti ai lavori il calo di Mediaset sarebbe tuttavia abbastanza fisiologico: le azioni avevano infatti recuperato molto terreno da fine 2012 perché gli investitori scommettevano su una ripresa degli investimenti pubblicitari, legati ai consumi e quindi al ciclo economico, apprezzando al tempo stesso la cura rigorosa sulla struttura dei costi imposta dall’amministratore delegato Giuliano Adreani.

C’è però un’interpretazione più politica della vicenda. Da inizio 2013 il titolo del Biscione ha infatti guadagnato in Borsa quasi il 100%, raddoppiando il suo valore. Per alcuni osservatori sarebbe un rialzo eccessivo se confrontato alle prospettive dell’azienda, seppur migliorate rispetto a fine 2012 quando Mediaset è stata reduce dalla prima perdita della sua storia. Così i riflettori restano puntati sul governo delle larghe intese di Letta che ha influito in modo positivo sull’andamento di Mediaset: il titolo ha infatti raggiunto quota 3,15 euro (malgrado il scivolone di oltre il 6% di ieri) partendo da un livello ad inizio anno a 1,64 euro. Se si osserva in modo più analitico il corso dell’azione, si può notare come dopo l’arrivo di Letta al governo, a fine aprile, Mediaset ha progressivamente avvicinato il tetto dei 2 euro per poi superarlo ampiamente fino a arrivare a ridosso dei 3,5 euro per azione. Solo un caso? Di sicuro la discesa di Mediaset non sembra creare quel clima di fiducia attorno al titolo che dovrebbe riportare gli investitori istituzionali a investire sull’azione della società, pronta a cogliere i segnali di una ripresa della raccolta pubblicitaria. Senza contare gli effetti sul portafoglio finanziario della famiglia Berlusconi: solo nella giornata di ieri il calo di Mediaset, che ha perso 238 milioni, ha influito sulla ricchezza virtuale borsistica della famiglia (che controlla il 41,2% del gruppo televisivo) con una perdita di quasi 100 milioni di euro”.

Il Fatto Quotidiano, con un articolo di Mariagrazia Gerina che titola “Mediaset, B. avvisa: “Zitti, la Borsa ci sente”, parla di 266 milioni di perdite per Mediaset e 110 per Berlusconi:

“È il conflitto d’interessi che si ritorce contro Silvio Berlusconi e le sue aziende, come un boomerang. L’ex premier condannato fa traballare il governo Letta. E la borsa reagisce punendo lui e le sue aziende. Mediaset (che viene da un lungo recupero) cala del 6,25%, Mediolanum del 3%. In un giorno solo, Silvio perde 110 milioni e Mediaset 266 milioni. Mentre lo spread vola a 250 punti. E Milano si guadagna il titolo di maglia nera d’Europa. È bastato che il fantasma delle elezioni muovesse le tende di Arcore a scatenare la reazione dei mercati. Anche solo paventata o minacciata, la crisi rischia di costare troppo cara all’ex premier, oltre che al Paese”.

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