Michael Martone consulente, il padre Antonio lascia l’Authority

ROMA – Antonio Martone ha deciso di lasciare l'incarico di presidente della Civit, l'Authority che vigila sulla trasparenza nella Pubblica Amministrazione ''per evitare strumentalizzazioni''. Antonio Martone e' il padre di Michael, viceministro al dicastero del Lavoro e in un'intervista al Corriere della Sera sostiene che alcune ''uscite'' sul suo conto, come un coivolgimento nella P3, contatti con Cesare Previti e Luigi Bisignani sarebbero ''diretti a colpire mio figlio''.

Il figlio e' finito tra le polemiche per una consulenza data dall'ex ministro Renato Brunetta, consulenza ricevuta ''sei mesi prima che si parlasse anche solo lontanamente della mia nomina'', precisa Antonio Martone. Di questa consulenza, venne a sapere ''da Michael''.

''Lui e' un uomo, all'epoca aveva 36 anni'' aggiunge Martone che ci tiene a precisare l'importo della consulenza al ministero della Funzione Pubblica: 1.300 euro.

Un'altra polemica che ha investito Michael Martone e' quella relativa alla sua cattedra alla Luiss, che il padre definisce ''un'altra strumentalizzazione. Mi stanno attribuendo poteri che non ho mai avuto'', dal momento che anche lui ha insegnato nello stesso ateneo per anni.

''Sono uscito dalla Luiss che Michael aveva 14 anni – precisa – . Mio figlio e' andato via di casa a 23 anni e ha sempre lavorato. Scrive libri, e' apprezzato da tutti''.

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