Michaela Biancofiore: “Problema non sono io, ma gay che si ghettizzano da soli”

Pubblicato il 4 Maggio 2013 - 11:35| Aggiornato il 10 Marzo 2023 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Michaela Biancofiore, 42 anni, di Bolzano, sottosegretario alle pari opportunità, fresca di nomina, si è già inimicata tutta la comunità gay che la accusa di “omofobia”. Intervistata da Francesco Bei sul quotidiano La Repubblica, ribadisce: “Il problema non sono io, ma i gay che si ghettizzano da soli”.

L’antefatto. Nella giornata di venerdì 3 maggio, alcune associazioni di diritti dei gay hanno rilanciato in rete alcune frasi controverse del neo sottosegretario espresse in passato:  “Chi va con i trans ha seri problemi”. E ancora: “Purtroppo qualcuno nasce con una natura diversa, tra l’altro una natura che non ti fa avere una vita facile”. E poi: “Gli italiani sono tendenzialmente contrari ai matrimoni gay perché noi restiamo un popolo profondamente cattolico. Detto questo, ho il massimo rispetto per tutte le forme di amore”.

Sul web si è scatenato il caos. Paola Concia del Pd ha detto di sentirsi come un cucciolo dalmata con Crudelia Demon al ministero. “Che ridere!  – sdrammatizza lei – Non so da dove scaturiscano queste accuse di omofobia. Io non ho mai avuto a che fare con la Concia e non mi sono mai occupata della sua sessualità e del suo genere di appartenenza. La verità è che mi attaccano perché sono un esponente berlusconiana”.

Ma Francesco Bei le fa notare che persino Enrico Oliari, presidente di Gaylib, associazione di centrodestra, sostiene che la sua nomina equivale “a dare il Nobel per la Pace al nordcoreano Kim Jong-un”. “Il problema di Oliari – sminuisce Biancofiore – è che veniamo dalla stessa realtà territoriale e lui apparteneva alla componente di An, storicamente i miei avversari assoluti a Bolzano. Da lì scaturisce il suo livore”.

Tutti contro Biancofiore, che non si smentisce. Anzi: “Non mi preoccupo del loro giudizio, non mi intimoriscono. Mi piacerebbe per una volta che anche le associazioni gay, invece di autoghettizzarsi e sprecare parole per offendere chi non conoscono, magari condannassero i tanti femminicidi delle ultime ore. Difendono solo il loro interesse di parte”.

Quanto ai futuri progetti di governo in tema di diritti gay afferma: “Penso che faremo un ddl che cavalcherà la modernità civile. Personalmente dico “no” alle nozze gay e “sì” alle unioni civili. È la linea di Berlusconi”. “Non sono omofoba”, esclama salvo poi ribadire: “A livello di persone non vedo differenza, ma non credo sia normale che un uomo vada con un trans. Come donna non riesco ad accettarlo”. E se avesse un figlia lesbica, la incalza Bei? “Cercherei di starle vicino”.

Ma non torna sui suoi passi: “Non vedo perché mi debba scusare di qualcosa che non ho detto e non penso“. Quanto agli insulti che dilagano in rete: “Mi piacerebbe che la presidente Boldrini intervenisse. Se questi sono i campioni della tolleranza…”.