ROMA, 28 DIC – "Spero che l'esempio di Torino sia seguito quanto prima da tutti i Comuni italiani". Così l'ex ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla, deputata Pdl, commenta il divieto introdotto nel capoluogo piemontese da un regolamento del marzo scorso, di far esplodere i "botti" di San Silvestro. Applicando, in caso di trasgressione e se il comportamento non produce effetti più gravi, le sanzioni previste per il maltrattamento degli animali.
Recenti stime hanno infatti dato un risultato allarmante: i tradizionali "botti" fanno letteralmente morire di paura circa 5 mila animali all'anno, tra domestici e selvatici. "Le cronache di Capodanno – spiega l'ex ministro – ci hanno abituato al triste elenco di vittime umane, morti o feriti, che pagano per la loro o l'altrui imprudenza.
Tanto dovrebbe bastare per rinunciare a fuochi d'artificio e petardi. Ma c'è una seconda categoria di vittime del tutto dimenticata fino ad oggi, cioè gli animali che dalle esplosioni sono spesso spaventati a morte. Le ragioni sono prevalentemente due: innanzitutto gli animali non sanno dare una spiegazione naturale al fenomeno e quindi sono presi dal panico. Inoltre, cani e gatti hanno un udito almeno quattro volte superiore al nostro e si può ben immaginare quale effetto abbia sulle loro orecchie il susseguirsi di esplosioni a Capodanno. Bene ha fatto dunque il Comune di Torino a punire chi spara "botti" con le sanzioni previste per il maltrattamento degli animali, cioè multe da 25 a 500 euro. Mi auguro che questo bell'esempio sia seguito quanto prima da tutti i Comuni italiani".