Migranti, a Pordenone gli staccano il wifi: bufera sul sindaco

PORDENONE – Staccare il wi-fi ai migranti. E’ quanto vorrebbe fare il nuovo sindaco di Pordenone, Alessandro Ciriani, che insieme alla sua giunta di centrodestra sta valutando l’idea di bloccare l’accesso libero alla rete internet in città. Motivo? Evitare assembramenti nei parchi e nelle piazze di profughi in cerca del segnale per connettersi con le famiglie in patria.

“Restituiamo parchi e piazze alla loro funzione naturale”, ha scritto il primo cittadino sulla sua bacheca Facebook che non accetta le critiche piovute da più parti. “Non so se i provvedimenti che ci apprestiamo a varare –ha aggiunto– saranno o meno risolutivi ma almeno, dopo una settimana dall’insediamento, ci stiamo provando”.

Quali sono i provvedimenti? “Potenziamento dei controlli e del personale di vigilanza, lavoro volontario per 50 profughi, sospensione temporanea e sperimentale del wi-fi, nuove iniziative commerciali e culturali per le piazze. Stiamo tentando di restituire parchi e piazze alle loro funzione naturale che, di certo, non è quella del bivacco”.

“Se questo – conclude Ciriani – produrrà dei disagi momentanei (come per il wi fi) ce ne scusiamo ma speriamo che si comprenda la necessità di una collaborazione di tutti per arginare un fenomeno così complesso”.

Ma l’idea non è piaciuta a molti, a cominciare dalla minoranza rappresentata dal Pd in Comune che si è già detta contraria al Piano Profughi. “Metodi da sceriffi”, dicono. “Ora ci aspettiamo che si chiudano le fontane dell’acqua potabile visto che gli immigrati le utilizzano, come tutti i cittadini pordenonesi”, ha detto la segretaria regionale Pd, Antonella Grim.

 

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