ROMA – Scontro sui migranti nel governo. Il vicepremier Luigi Di Maio ha annunciato a Malta di voler aprire i porti e accogliere le donne e i bambini a bordo delle due navi delle Ong Sea Wacht e Sea Eye. Apertura che ha scatenato l’ira dell’altro vicepremier, il leader leghista Matteo Salvini, che non arretra nella sua posizione: “Basta ricatti, non cambio idea”.
L’emergenza per i migranti a bordo delle due navi Ong in acque maltesi ha scatenato tensioni. Di Maio su Facebook ha deciso di dare un segnale di apertura e bacchetta l’Europa: “Malta faccia sbarcare subito donne e bambini da quelle imbarcazioni e li mandi in Italia. Li accoglieremo. Siamo pronti ancora una volta a dare, come sempre, una lezione di umanità all’Europa intera. Questa Europa – aggiunge – così non va, la cambieremo con le prossime elezioni europee. Ma i bambini non possono pagare il prezzo di un’Europa che si gira dall’altra parte per non vedere”.
Di Maio ha aggiunto che è sua intenzione far rispettare le quote agli altri Stati europei: “Dopo che donne e bambini saranno sbarcate delle due navi ong ci mettiamo al telefono con ognuno dei capi di Stato europei e li costringiamo a rispettare le quote previste per ogni Paese. Ancora una volta solo l’Italia viene chiamata in causa. Malta non fa attraccare le imbarcazioni nonostante siano nelle loro acque territoriali. Tutta l’Europa se ne frega. Non possiamo continuare a cedere a questo ricatto. Ma per me nessun bambino con la sua mamma può stare in mare ostaggio dell’egoismo degli Stati europei”.
Il vicepremier e ministro del Lavoro ha telefonato anche al premier Giuseppe Conte, annunciando l’iniziativa di contattare Malta per far sbarcare mamme e bambini a bordo delle due navi, segnalando la disponibilità dell’Italia ad accoglierli. Intanto Salvini ha ribadito la sua posizione: “Una nave tedesca e una nave olandese, in acque maltesi. Ma ad accogliere dovrebbe essere ancora una volta l’Italia. La nostra Italia che ha già accolto quasi un milione di persone negli ultimi anni, dove più di un milione di bambini vive in condizioni di povertà assoluta. Il traffico di esseri umani va fermato: chi scappa dalla guerra arriva in Italia in aereo, come già fanno in tanti, non con i barconi. Possiamo inviare a bordo medicine, cibo e vestiti, ma basta ricatti. Meno partenze, meno morti. Io non cambio idea”.