Migranti, Lamorgese ne ha rimandati in Libia più di Salvini e Minniti. Merito del blocco delle navi delle Ong

La ministra dell’Interno, Luciana Morgese, spesso criticata da Matteo Salvini, ha rimandato in Libia più migranti del predecessore leghista e di Marco Minniti. E’ quanto emerge dai dati dell’Oim (l’Organizzazione mondiale delle migrazioni) analizzati dal ricercatore dell’Ispi Matteo Villa. 

Migranti, Lamorgese ne ha rimandati in Libia più di Salvini e Minniti

Perché se è vero, come ha ricordato il presidente del Consiglio Mario Draghi, che nel 2021 sono sbarcati sulle coste italiane oltre 50mila migranti, il doppio dell’anno scorso, è altrettanto vero che la guardia costiera libica proprio quest’anno ha riportato indietro il maggior numero di migranti degli ultimi anni. 

Migranti, i respingimenti di Lamorgese 

Le parole di Draghi erano rivolte a Bruxelles, affinché acceleri sulla riforma del trattato di Dublino e sui corridoi umanitari. Ma il numero avrebbe potuto essere di gran lunga maggiore se la stessa Europa non avesse lasciato mano libera ai libici per riportare indietro i migranti. E questo nonostante la Libia non sia ritenuta un porto sicuro, come ribadito anche di recente dal tribunale di Napoli, che ha condannato il comandante della nave Asso 28 per avere consegnato dei migranti alla guardia costiera libica.

Come ricorda Villa, durante la gestione della crisi migratoria da parte di Luciana Lamorgese la guardia costiera libica ha riportato indietro il doppio dei migranti della gestione Salvini, tra giugno 2018 e settembre 2019, periodo in cui l’azione dei libici è stata la più bassa di sempre.

Lamorgese ha superato anche il collega Minniti, che nel 2017 firmò gli accordi con la Libia per il controllo delle partenze.

Migranti respinti grazie al blocco delle navi soccorso delle Ong

A tenere lontani i migranti dalle coste italiane sarebbe la strategia del Viminale di bloccare le navi umanitarie con periodi lunghissimi di fermo amministrativo disposto dalle Capitanerie di porto dopo ogni sbarco. Così l’unico ‘soccorso’ (se così può essere definito il riportare i migranti in campi di detenzione o riaffidarli ai trafficanti) durante la traversata del Mediterraneo resta proprio quello della guardia costiera libica, visto che le Ong sono fuori gioco. 

Dalla firma degli accordi in Libia nel 2016 sono state 91mila le persone intercettate dalla guardia costiera libica, da cinque anni finanziata dall’Italia. Nel 2021 si è raggiunto il picco con quasi 25mila persone intercettate. Ma sin dal settembre 2019, ricorda Repubblica, con la nomina di Lamorgese a ministro, la guardia costiera libica ha riportato indietro almeno mille migranti al mese. Molto più dell’era Salvini e Minniti. 

 

Gestione cookie