Migranti, la ministra Lamorgese apre a sanatoria con contratto di lavoro. Salvini: "Preoccupante" Migranti, la ministra Lamorgese apre a sanatoria con contratto di lavoro. Salvini: "Preoccupante"

Migranti, la ministra Lamorgese apre a sanatoria con contratto di lavoro. Salvini: “Preoccupante”

Migranti, la ministra Lamorgese apre a sanatoria con contratto di lavoro. Salvini: "Preoccupante"
La ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese (foto Ansa)

ROMA – “Regolarizzare gli stranieri con contratto di lavoro”. Così il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese ha aperto di fatto a una sanatoria per i migranti rispondendo a una interrogazione parlamentare di Riccardo Magi di + Europa durante il Question Time.

La titolare del Viminale ha spiegato che il governo si è impegnato a valutare una proposta di legge di iniziativa popolare, “Ero straniero”, di cui lo stesso Magi è relatore e ora all’esame della Commissione Affari Costituzionali. Allo studio “un provvedimento che consenta la regolarizzazione degli stranieri con un contratto di lavoro dietro il pagamento di una cifra forfettaria”. Ipotesi “preoccupante”, secondo il leader della Lega e suo predecessore Matteo Salvini, che ai microfoni di Telelombardia afferma: “Torniamo indietro di qualche anno, porti aperti e sanatoria”. 

Rispondendo al question time Lamorgese ha detto: “La materia delle regolarizzazioni dei lavoratori stranieri è di particolare complessità, con molteplici profili da valutare sia tecnici che politici. L’intenzione del Governo e del ministero è quella di valutare la questione nel quadro di una complessiva rivisitazione delle diverse disposizioni che incidono sulle politiche migratorie e sulla condizione dello straniero in Italia”.

Secondo l’interrogazione, “con l’emersione di 400 mila persone ( ovvero di una parte dei circa 600-700.000 irregolari stimati sul territorio nazionale) si otterrebbero circa 1 miliardo di euro di gettito fiscale e oltre 3 miliardi di maggiori contributi previdenziali”. “L’emersione di questi lavoratori – ha spiegato Magi – risponderebbe alle esigenze del sistema produttivo italiano e porterebbe notevoli risorse in termini di gettito fiscale e contributivo. Nessuno Stato democratico può consentirsi di avere nel proprio Paese 700 mila cittadini (queste le ultime stime) che sono dei fantasmi e degli irregolari, e che, magari, hanno un datore di lavoro pronto ad assumerli domani. I benefici per la collettività quindi sarebbero molteplici, anche in termini di maggiore sicurezza per tutti”, conclude.

Fonti: Ansa, Sole24Ore

 

 

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