Migranti, Matteo Renzi: “Se Ue non ci ascolta Italia ha un piano B”

Migranti, Matteo Renzi: "Se Ue non ci ascolta Italia ha un piano B"
Migranti, Matteo Renzi: “Se Ue non ci ascolta Italia ha un piano B”

MILANO – Se l’Europa non ci ascolta sui migranti, l’Italia “ha un piano B”. Parola di Matteo Renzi che in una lunga e articolata intervista al Corriere della Sera, promette una “battaglia forte in Europa”. Il premier aggiunge che il governo va avanti fino al 2018, visto che “al Senato i numeri sono più solidi del passato”. Quanto al Pd, spiega riferendosi all’inchiesta di Mafia Capitale, “non può mai aver paura delle elezioni, mai”.

IMMIGRAZIONE – Quello dell’immigrazione per il presidente “è un tema grave”. Se nei prossimi giorni “il consiglio europeo sceglierà la solidarietà, bene – afferma – Se non lo farà, abbiamo pronto il piano B. Ma sarebbe una ferita innanzitutto per l’Europa. Vogliamo lavorare fino all’ultimo per dare una risposta europea”. E liquida Salvini: “Strillare di epidemie significa procurare allarmismo”.

Francesco Bei sul quotidiano la Repubblica riporta alcuni retroscena sulla questione migranti. Renzi ai suoi avrebbe detto: “Al Consiglio europeo di giugno mi sentiranno. Forte e chiaro”. Il piano Juncker, con la distribuzione di appena 24 mila richiedenti asilo, è ormai superato dal momento che gli ultimi dati ministeriali (Interno ed Esteri) parlano di 180-200mila migranti in arrivo quest’anno.

Per Renzi infatti il problema non è più di numeri o di quote ma di “approccio”. E’ una questione di principio, spiega ai suoi: “Perchè è stata l’Europa a creare il caos in Libia e ora non può voltarci le spalle”. Da qui l’intenzione di arrivare al summit europeo con proposte precise. Obiettivo: superare definitivamente il trattato di Dublino che costringe l’Italia a trattenere nei propri confini i richiedenti asilo.

Scrive Bei che i punti fermi con cui Renzi andrà all’attacco sono tre:

“Puntare i piedi sulle quote “nonvolontarie”, poi considerare “flessibile” il numero di 24 mila richiedenti asilo da distribuire in Europa, perché l’emergenza è fluida e ne arriveranno ancora tanti. Infine, il capitolo più delicato, quello dei “migranti economici”. In sostanza coloro che non hanno diritto d’asilo e arrivano per trovare un lavoro. Gli irregolari insomma, che costituiscono il 60 per cento dei passeggeri dei barconi. Per l’Italia è “prioritario” che se ne faccia carico l’Europa, provvedendo con accordi bilaterali di rimpatrio tra la stessa Unione europea e i paesi d’origine”. 

Nell’intervista al Corriere della Sera, il premier affronta anche gli altri temi caldi:

GOVERNO – Il presidente del Consiglio garantisce sulla tenuta dell’esecutivo. “Al Senato – dice – i numeri sono più solidi del passato. Credo che la maggioranza dei parlamentari non voglia interrompere questo percorso di riforme”. “Se poi deputati e senatori si sono stancati di noi, basta togliere la fiducia delle Camere e vediamo chi prenderà quella dei cittadini. Ma non vedo praticabile questo scenario: a mio giudizio la legislatura andrà avanti fino al 2018”.

AZZOLLINI E DE LUCA – Su Azzollini “leggeremo le carte – precisa – Se emergerà il fumus persecutionis voteremo contro l’arresto. Se tutto sarà in linea con la Costituzione e con le leggi, voteremo a favore dell’arresto, come abbiamo fatto anche con i nostri. Gli sconti si fanno nei negozi, non in Parlamento”. Quanto a De Luca, “sulla Severino faremo ciò che prevede la legge, senza interventi ad personam. Esiste una contraddizione, perché de Magistris e De Luca sono nella stessa situazione”.

MAFIA CAPITALE – “Ho rispetto per Ignazio Marino. Non possiamo però sottovalutare il messaggio che viene da Roma”. Renzi spiega che “ci sono due questioni differenti”. “Sul piano giuridico aspettiamo le carte” ma non vede elementi per sciogliere il Comune per mafia. Il Pd romano invece “va rifondato”. In ogni caso a Roma “se decideremo di andare avanti lo faremo solo se convinti, non per paura di perdere il Comune”. “Il mio Pd non può mai aver paura delle elezioni. Mai. Altrimenti diventa come gli altri”.

RUSSIA – Dopo l’incontro con Putin, Renzi dice che i suoi rapporti con gli Usa sono “ottimi”. Sulla Russia “il G7 è uscito con una posizione condivisa: si dia corso integralmente agli accordi di Minsk 2. Lo stesso Putin si è detto favorevole. Adesso lavoriamo per passare dalle parole ai fatti”.

GRECIA – Squinzi si lamenta perché l’Italia è esclusa dai vertici europei sulla Grecia? “I problemi si affrontano nelle sedi istituzionali, non nei caminetti”, dice Renzi. “Per spiegare ai greci che non possiamo pagare le baby pensioni a loro dopo aver fatto tanta fatica per toglierle agli italiani non serve una riunione”.

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