ROMA – Porti italiani chiusi. È la svolta imposta in queste ore da Matteo Salvini, [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play] leader della Lega e vicepresidente del Consiglio e ministro dell’interno.
La nave Aquarius, che batte bandiera di Gibilterra, è in navigazione con 600 naufraghi a bordo provenienti dal Nordafrica. Tra poche ore transiterà per le acque di Malta. Se l’isola-Stato non accetterà di prestare soccorso, come spesso avvenuto in questi ultimi anni, i porti italiani chiuderanno i battenti e la nave non verrà fatta attraccare nei porti italiani. Lo stesso Salvini ha avvertito le autorità maltesi con una lettera: è loro il porto più sicuro e Roma non offrirà approdi alternativi.
“Da oggi anche l’Italia comincia a dire NO al traffico di esseri umani, NO al business dell’immigrazione clandestina. Il mio obiettivo è garantire una vita serena a questi ragazzi in Africa e ai nostri figli in Italia. Nel Mediterraneo – scrive Salvini su Facebook – ci sono navi con bandiera di Olanda, Spagna, Gibilterra e Gran Bretagna, ci sono Ong tedesche e spagnole, c’è Malta che non accoglie nessuno, c’è la Francia che respinge alla frontiera, c’è la Spagna che difende i suoi confini con le armi, insomma tutta l’Europa che si fa gli affari suoi. Da oggi anche l’Italia comincia a dire NO al traffico di esseri umani, NO al business dell’immigrazione clandestina”.
Le autorità maltesi avevano impedito l’altro ieri, venerdì 8 giugno, l’ingresso in porto della nave Seefuchs, con 126 migranti a bordo: l’unità, di una Ong olandese, era in difficoltà per le cattive condizioni del mare, ma Malta – ha riferito alla polizia italiana il comandante dell’unità – ha solo proposto assistenza in mare, senza autorizzare l’ingresso in porto. Era così intervenuta la Guardia costiera italiana e la nave, alla fine, è stata fatta approdare a Pozzallo, dove è arrivata ieri mattina. E’ stato l’ultimo episodio di un lungo contenzioso tra Italia e Malta, il cui comportamento è stato stigmatizzato dallo stesso Salvini l’altro giorno: La Valletta “non può sempre dire no a qualsiasi richiesta d’intervento”, ha detto il ministro, che ieri ha ribadito la linea della fermezza assicurando che “on si ripeterà un’altra estate con sbarchi, sbarchi e sbarchi”.
“Il governo di Malta non è né l’autorità che coordina ne ha competenza sul caso” della nave Aquarius, ha detto un portavoce del governo di Malta citato dal quotidiano Malta Today. E spiega: “Il salvataggio degli oltre 629 migranti ora a bordo dell’Aquarius è avvenuto nella zona libica di ricerca ed è stato coordinato dal centro di soccorso a Roma. Malta non è né l’autorità che coordina ne ha competenza sul caso”. E La Valletta nega addirittura di aver ricevuto la lettera di Salvini.
Una decisione che non ha precedenti ed è destinata a suscitare non poche polemiche. Ma è il segnale che il nuovo governo intende lanciare all’Europa: l’Italia non può essere lasciata da sola a gestire l’emergenza.
BREAKING: After an extremely busy night on the Central #Mediterranean, the #Aquarius now has 629 people on board – including 123 unaccompanied minors, 11 children & 7 pregnant women – from six different operations. The #Aquarius is now heading North to a port of safety. pic.twitter.com/2pzZiGkx1E
— MSF Sea (@MSF_Sea) 10 giugno 2018