Migranti, Salvini smonta Conte: “Altro che aereo, a casa”

Migranti, Salvini smonta Conte: "Altro che aereo, a casa"
Migranti, Salvini smonta Conte: “Altro che aereo, a casa”

ROMA – “Migranti? Altro che aereo, a casa”. Non si è fatta attendere la risposta del ministro degli Interi Matteo Salvini a Giuseppe Conte. Il caso Sea Watch fa saltare i nervi del governo. Conte infatti aveva detto: “Vado a prendere i migranti in aereo e li porto in Italia”. Ma Salvini lo ha stoppato: “Io non mollo. Altro che farne sbarcare altri o andarli a prendere con barconi e aerei, stiamo lavorando per rimandarne a casa un bel po’”. 

Arrivata al diciannovesimo giorno, l’odissea dei 49 migranti bloccati a bordo delle navi delle Ong Sea Watch e Sea Eye al largo di Malta fa quindi scoppiare lo scontro all’interno del governo. Le trattative in corso a Bruxelles per ridistribuire in Europa non solo i 49 sulle navi delle Ong ma anche gli altri 249 migranti sbarcati autonomamente nei giorni scorsi a Malta – condizione che il governo de La Valletta ha posto per consentire di far scendere a terra uomini donne e bambini a bordo di Sea Watch e Sea Eye – hanno coinvolto anche l’Italia. Che da un lato, con Palazzo Chigi, si è detta disponibile a farsi carico di una quota di migranti, una quindicina come detto dal premier. E dall’altro con il Viminale a ribadire il suo no ad ogni apertura.

Ecco perché da Bruxelles alla fine è trapelato solo che Germania e Francia avrebbero accolto 50 persone ciascuno mentre Portogallo, Lussemburgo, Olanda e Romania ne avrebbero presi complessivamente un’altra trentina. E l’Italia? Silenzio assoluto da Bruxelles, dove le fonti hanno ribadito più volte di non voler dire nulla vista “la costante evoluzione della politica interna del paese”.

 

 

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