Milanese: “Nelle cassette di sicurezza beni di origine delittuosa”

ROMA – ”Vi e’ fondato motivo di ritenere che presso le cassette di sicurezza indicate… possano trovarsi beni e valori di provenienza delittuosa”. E’ quanto scrive il pubblico ministero Vincenzo Piscitelli nel decreto inviato alla Camera con cui chiede di sequestrare le 5 cassette di sicurezza che l’ex collaboratore di Tremonti, Marco Milanese – nei confronti del quale e’ stato chiesto l’arresto – ha presso diverse agenzie del Credito Artigiano.

Nel ‘decreto di sequestro preventivo’ la procura di Napoli ricorda che ”sono stati gia’ accertati piu’ episodi corruttivi posti in essere dal Milanese” che sono stati contestati con l’ordinanza di arresto inviata alla Camera. Ma non solo: ”Sono state accertate – prosegue Piscitelli – disponibilita’ da parte del Milanese di oggetti preziosi ricevuti in corrispettivo di accordi corruttivi ed altri dei quali non e’ confermata l’origine lecita asseritamente attribuitagli”.

Con il decreto il pubblico ministero ha disposto e fatto eseguire il sequestro probatorio delle cassette sospendendo pero’ ”la perquisizione delle stesse e il sequestro di quanto eventualmente contenuto (valori e oggetti preziosi) qualora pertinente alle indagini in corso” in attesa che la Camera decida se concedere o meno l’autorizzazione. L’obiettivo dei magistrati napoletani e’ indicato chiaramente: ”ricercare gli oggetti e i valori compendio di reato” ricevuti ”in corrispettivo di accordi corruttivi” e che, in quanto tali, ”vanno sequestrati in quanto corpo del reato di cui agli articoli 319 e 319 bis”.

In attesa dell’autorizzazione, la procura di Napoli ha in ogni caso disposto il sequestro delle cassette: ”vi e’ il fondato motivo – scrive Piscitelli – che il Milanese possa asportare quanto eventualmente ancora contenuto nelle predette cassette di sicurezza e conseguentemente frustrare le finalita’ della perquisizione ora disposta”.

Nella ‘Relazione sui rapporti bancari intrattenuti dal Milanese’ contenuta negli atti, il consulente Evelino Mancini indica quattro cassette di sicurezza (e non cinque come scritto in precedenza): due presso la sede del Credito Artigiano a Milano in piazza San Fedele aperte entrambe il 14 gennaio 2008; una presso la sede di Roma in via Marmorata, aperta il 18 dicembre 2009 e una presso la ‘Sede di Roma’ aperta il 31 luglio 2009.

”La intensa movimentazione dei conti bancari intestati al Milanese – scrive nelle conclusioni il consulente – ha avuto notevoli criticita’, in special modo presso il Credito Artigiano nei periodi ottobre 2008 – gennaio 2009; luglio-novembre 2009 e luglio-agosto 2010”. Saldi negativi che ”erano ‘garantiti’ dalla consistenza del ‘deposito titoli’. E’ ovvio – conclude – che sarebbe anche importante ispezionare le varie cassette di sicurezza”.

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