Milano, gelato vietato dopo le 24. L’ordinanza c’è. Pisapia “fregato” da destra?

Milano, gelato vietato dopo 24. Twitter: #piugrommenorom. Comune: No coprifuoco
Giuliano Pisapia (foto Lapresse)

MILANO – L’hashtag #piugrommenorom crea imbarazzo su Twitter. Almeno quanto crea imbarazzo a Giuliano Pisapia l’ordinanza che vieta il gelato a Milano dopo mezzanotte. La norma varata dal Comune di Milano ha subito suscitato l’ironia (anche pesante, come si vede) degli internauti, ma dal Comune fanno sapere che gli amanti del cono possono dormire sonni tranquilli.

Sì, ma come fanno a stare tranquilli, visto che l’ordinanza c’è e riguarda proprio le zone della movida, cioè quelle in cui il gelato si vende? E poi, ancora meglio, se proprio c’era l’esigenza di evitare i capannelli di gente per strada, non era più semplice vietare solo il consumo all’aria aperta anziché la vendita? Un cliente che lecca il cono all’interno del negozio non può turbare l’ordine pubblico.

E poi ancora: il Comune si è giustificato spiegando che l’ordinanza è attiva già per chi vende kebab. E dunque per “par condicio” deve essere applicata anche alle altre attività commerciali di quella specie. Un’eredità della giunta di centrodestra, alla quale Pisapia si è “appiattito” anziché provare a modificarla. E ora proprio il centrodestra gongola, annunciando le barricate su un provvedimento che proprio loro hanno (seppure indirettamente) provocato.

Fatto sta che alla fine Pisapia ha detto che tutto è stato corretto: ”A me piace soprattutto il gelato alla frutta, sia di giorno sia di sera, sia di notte. Se c’e’ stato un errore di scrittura in una delibera e’ gia’ stato sistemato. Se da parte nostra c’e’ stata una sottovalutazione, e’ stata superata”.

Il Corriere della Sera ricostruisce la vicenda.

Ordinanza

Questa l’ordinanza: “Per dissuadere la formazione di assembramenti notturni sui marciapiedi di fronte ai locali’ il Comune di Milano vieta, con un’ordinanza, ‘la vendita di cibi e bevande per asporto’ dopo le 24 ‘per bar, ristoranti e artigiani’, compresi ‘gli artigiani del ‘gelato”’.

Il divieto, cui si fa riferimento, riguarda l’asporto di cibo e bevande al di fuori dei locali che non dispongono di tavoli esterni e ha il semplice scopo di dissuadere la formazione di assembramenti notturni sui marciapiedi di fronte ai locali (una ventina in tutta la città) che si trovano nelle zone della movida (Ticinese, largo La Foppa e Arco della Pace). Il divieto, già vigente dall’anno scorso per bar e ristoranti, da quest’anno, come da richiesta degli stessi commercianti, è esteso anche agli artigiani, quindi a gelaterie, pizzerie e kebab. Dopo la mezzanotte – hanno spiegato gli assessori – non è possibile asportare per consumare sul marciapiede di fronte al locale solo nelle zone della ‘movida’, dove, comunque, si può tranquillamente consumare al banco fino alle 2. Questo divieto non esiste nel resto della città

Il Comune interpreta (a modo suo) l’ordinanza

Dal Comune spiegano: “L’ordinanza ‘ha il semplice scopo di dissuadere la formazione di assembramenti notturni sui marciapiedi di fronte ai locali’.

Il Corriere ironizza sulla spiegazione: A parte il linguaggio (assembramenti notturni, che fa tanto bolla papalina del Seicento), c’è un’esigenza legale: rendere le ordinanze inattaccabili nei Tribunali. Non si può regolamentare un kebab in un modo e la gelateria accanto in un altro.

Ed è qui che casca l’asino: se l’obiettivo è evitare bivacchi e schiamazzi nelle ore “piccole”, è più che sufficiente limitare il consumo del prodotto in un’area delimitata (ad esempio la gelateria). E se io volessi mangiare il gelato in macchina? E se volessi portarmelo a casa? L’ordinanza è destinata comunque a far discutere, anche perché si va a colpire una categoria (quella dei “mangiatori di gelato”) che non può essere equiparata, ad esempio, a chi abusa con l’alcol e quindi qualche problema all’ordine pubblico potrebbe darlo.

#piugrommenorom

L’hashtag #piugrommenorom per promuovere un ‘gelatomob’ davanti alla gelateria Grom di Porta Ticinese ha creato non poche polemiche in rete. L’hashtag compariva sulla pagina Facebook che sosteneva l’iniziativa di Pdl e Fratelli d’Italia ed e’ stato commentato da parecchie persone su Twitter che l’hanno giudicato razzista, anche se qualche utente scrive: ”Sara’ anche razzista ma e’ di una bellezza disarmante”.

Molti i commenti critici: ”Ingeriranno zuccheri ma non hanno sale in zucca”, mentre altri invitavano l’azienda Grom a dissociarsi dall’hashtag: ”Se il duo Grom non si dissocia dall’iniziativa idiota del solito Pdl non comperero’ piu’ il loro gelato”.

Un altro invitava a ”farci una risata” ma altri non l’hanno presa cosi’ bene: ”E’ di gran lunga piu’ indecente dell’ordinanza del divieto sul gelato, peraltro gia’ smentita dal sindaco”.

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