Milano, Pisapia star per la festa del 2 giugno

MILANO, 2 GIU – Giuliano Pisapia star suo malgrado: il neosindaco di Milano ha letteralmente catalizzato l'attenzione della giornata durante la Festa della Repubblica. E' stato protagonista sia alla cerimonia commemorativa della mattina in piazza Duomo, sia durante il corteo che, nel pomeriggio, ha portato migliaia di persone da Porta Venezia a piazza Castello. Un ruolo che e' sembrato piu' subito che cercato e che il primo cittadino ha pero' accettato si' con grande pudore, ma anche con grande disponibilita' ed evidente felicita'. I primi segni della 'celebrita'' si sono visti gia' alle 11,20 quando terminato l'atto ufficiale in Duomo Pisapia e' stato letteralmente accerchiato da centinaia di sostenitori e cittadini che alternavano cori da stadio ('Giuliano, Giuliano', 'Bravo'), a complimenti e pacche sulle spalle. Lui non si e' sottratto al bagno di folla e ha avuto avuto attenzione per tutti: bambini, anziani e brevi dialoghi con qualche giovane. Quindi, rompendo tutte le formalita', e' andato a piedi fino alla sede del Comune, Palazzo Marino, attraversando la Galleria Vittorio Emanuele strapiena. Durante la cerimonia Pisapia ha cantato l'Inno di Mameli: ''L'ho imparato a scuola come tutti – ha spiegato rispondendo alle domande dei giornalisti – e soprattutto in un momento importante per Milano e per la Repubblica, mi e' venuto assolutamente spontaneo cantare il nostro inno''. ''Quello che e' entusiasmante ancora oggi – ha continuato – e' la gente, i milanesi, coloro che vengono da fuori Milano perche' ho avuto un'accoglienza ancora una volta entusiasta. Questo e' molto bello perche' vuol dire che la citta' intera vuole andare avanti e migliorare. E' il primo regalo che Milano fa a me''. Quindi nel pomeriggio Piasapia e' andato al corteo, un po' a sorpresa perche' invece doveva incontrare i partecipanti in piazza della Scala, e qui ha a lungo abbracciato il segretario generale della Cgil Susanna Camusso. E di nuovo e' stata una festa nella festa tra le acclamazioni dei tantissimi presenti. E poi, un'ora dopo, strette di mano, abbracci, baci e foto-ricordo a Palazzo Marino in una sorta di processione di sostenitori, molti con indosso qualche capo arancione. Trattenendo la commozione Pisapia ha garantito: ''Faro' il possibile e l'impossibile. I quartieri mi hanno chiesto di ricordarmi di loro. E io sono partito dalle periferie e ci tornero'. Ma mi ha colpito il fatto che fossero tutti problemi della comunita', mai personali. E' il segno di una volonta' di cambiamento. Sono convinto che ce la faro' a mantenere gli impegni presi in campagna elettorale''.

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