Milano, i rom del campo Triboniano citano in giudizio il sindaco Moratti e il ministro Maroni

Il campo rom di via Triboniano a Milano

Letizia Moratti, Roberto Maroni e Gian Valeri Lombardi citati in giudizio dai rom.  Il sindaco di Milano, il ministro dell’Interno e il prefetto sono stati citati da dieci nomadi del campo milanese di via Triboniano, che chiedono che vengano loro assegnate le case popolari come previsto nei “progetto di autonomia abitativa sottoscritti in settembre dall’amministrazione comunale e dalla prefettura.

Quel progetto prevedeva l’assegnazione di 25 alloggi Aler, di edilizia popolare,  alle famiglie rom. Ma tutto è stat5o poi fermato.

I rom hanno chiamato in causa anche il ministro Maroni per quanto dichiarò lo scorso 27 settembre: “Nella conferenza stampa – spiegano i legali dei rom Alberto Guariso e Livio Neri – Maroni affermò che i ricorrenti (come gli altri destinatari dei 25 alloggi, individuati da Casa della carità, Ceas e Consorzio Farsi Prossimo) non avrebbero potuto acquisire gli alloggi indicati nei rispettivi progetti, bensì altri, che sarebbero stati reperiti facendo leva sul gran cuore di Milano”.

Ad oggi, i rom non hanno ancora potuto fare ingresso negli alloggi loro assegnati e il prefetto non ha più convocato alcun abitante del campo di via Triboniano per la sottoscrizione dei progetti di autonomia.

Per di più, “Amministratori e politici – sostengono i legali dei rom – hanno ripetutamente dichiarato alla stampa che ai rom non sarebbe mai stata data alcuna casa popolare”. Per questo i nomadi chiedono che il Tribunale accerti “il carattere discriminatorio del comportamento tenuto dalle amministrazioni convenute” e ordini “di dare pieno e esatto adempimento” ai progetti.

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