Ministeri al nord. Alemanno s'infuria

ROMA – La mancata ''rottura'' sul governo di Umberto Bossi da Pontida lascia tirare un sospiro di sollievo nel Pdl. Ma le parole del leader del Carroccio, soprattutto la sua richiesta di spostare da Roma al nord quattro ministeri, non restano prive di conseguenze nel partito di Silvio Berlusconi: con il sindaco della Capitale Gianni Alemanno che annuncia una mozione parlamentare per bloccare qualsiasi trasloco e la governatrice del Lazio Renata Polverini che invoca un intervento del presidente della Repubblica.

E durissima e' l'opposizione, che parla senza mezzi termini di ''fine politica'' del governo e della maggioranza che lo sostiene e chiede il ritorno alle urne. ''Bisogna subito votare in Parlamento una mozione che interpreti cio' che e' scritto sulla Costituzione: la Capitale e' Roma ed i ministeri non si possono spostare. Se il governo tiene bene; se cade ne prenderemo atto'', dice Alemanno, secondo cui lo spostamento dei ministeri e' una ''boiata'' di Calderoli. Alemanno va giu' duro: ''Per mantenere un governo non si puo' sacrificare una capitale'', rileva. Come Alemanno la pensano in tanti nel Pdl, mentre la governatrice Polverini annuncia una raccolta di firme contro la proposta di legge di iniziativa popolare partita da Pontida per spostare i ministeri. E una mozione parlamentare che garantisca il Sud viene reclamata dal governatore della Campania Caldoro.

Nessun commento ufficiale dal Quirinale su Pontida. Ma dal Colle si rimanda agli interventi di Napolitano su unita' e indivisibilita' dello Stato. L'ultimo, venerdi' scorso a Verona, dove il capo dello Stato ha citato l'articolo 5 della Costituzione, che definisce l'Italia ''una e indivisibile''. Una sottolineatura, si fa osservare, che puo' essere riferita anche alla richiesta leghista di trasferimento di alcuni ministeri al Nord. Il capo dello Stato da tempo ha fatto conoscere il suo punto di vista alla Lega: quando i leghisti lo informarono della loro volonta', il presidente della Repubblica aveva risposto loro che occorreva salvaguardare le strutture portanti di uno Stato nazionale. Napolitano, dunque segue con attenzione tutta la vicenda; e fonti bene informate fanno osservare che, se finora il trasferimento dei ministeri piu' volte preannunciato dalla Lega non si e' mai realizzato, vuol dire che qualche autorevole intervento c'e' stato. L'opposizione da' manforte all'iniziativa di Alemanno contro lo spostamento dei ministeri al nord: il capogruppo del Pd Dario Franceschini chiede che la Camera venga chiamata a votare gia' martedi' prossimo.

Sulle conseguenze dell'ultimatum leghista di Pontida, l'opposizione si divide tra chi pensa che Bossi abbia fatto molto rumore per nulla e chi invece intravede ricadute negative sulla stabilita' del governo. ''Con il suo discorso di Bossi ha attaccato il governo al respiratore artificiale, decretandone la fine politica'', tuona da Fli Bocchino, secondo cui ''Bossi ha scaricato Berlusconi''. Invece per Casini Bossi ''si e' arrampicato sugli specchi'' e ''prende tempo perche' cambiare strada sarebbe stato molto difficile'', Di Pietro invita il centrosinistra a ''dialogare con i delusi della Lega''. Per la capogruppo Pd al Senato Finocchiaro a Pontida Bossi ha dato solo prova di ''una stanca, imbarazzata e impotente propaganda'', visto che l'ultimatum del Senatur ha una ''scadenza lontana''.

Ma ormai, ragiona Cesare Damiano, ''Il tappo e' saltato; meglio andare alle elezioni che il caos di governo''. Anche perche', dice Beppe Fioroni, ''Il discorso di Bossi a Pontida rende evidente che la Lega ha aperto il dopo-Berlusconi''.

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