Dopo il figlio anche l’ex marito della compagna viene “piazzato” dal ministro dei Beni culturali Sandro Bondi. A scriverlo è il Fatto quotidiano che aveva già parlato di Fabrizio Indaco, figlio della deputata Pdl Manuela Repetti. Ora nella relazione di spesa del Fus 2009, i fondi per lo spettacolo, c’è una voce da 25 mila euro in un anno: una consulenza assegnata al “signor Roberto Indaco”, per “teatro e moda”, questa la sua assegnazione.
Come scrivono Malcom Pagani e Luca Telese “il vero problema, non riassumibile nell’algida sinteticità di quella tabella, è che il signor Indaco è l’ex marito dell’onorevole Repetti, compagna del ministro (attualmente, guardacaso, in attesa di divorzio). Il secondo problema è che anche il figlio del signor Indaco e dell’onorevole Repetti – Fabrizio (…) lavora (scrivania e telefono) per il ministero dei Beni culturali, alla direzione generale per il cinema”.
“Sì, è vero, anche quella tabella è formalmente firmata da me. Ma in realtà è predisposta, in tutte le sue voci, dal dottor Nastasi, braccio destro di Bondi”, ha spiegato il dottor Nicola Borrelli, uno dei direttori generali del ministero.
Il capo di gabinetto, il vice di Bondi, Salvo Nastasi ha detto: “E’ vero, quella sezione è di mia competenza. Ma si tratta, come in tutti i ministeri, di fondi che sono di esclusiva prerogativa del ministro. Noi non facciamo altro che riportare la lista dei nomi delle consulenze che lui ci fornisce e il giustificativo di spesa”.
Dopo una chiamata all’onorevole Repetti il Fatto parla con il ministro Bondi che chiama sul cellulare dicendo: “Nel caso del signor Indaco, io non ho fatto altro che aiutare una persona che si trovava in una drammatica difficoltà. Aveva le competenze professionali per usufruire della consulenza, quindi non ho violato leggi, nè norme. Si tratta di importi molto modesti. Nel caso di Roberto Indaco, al netto delle trattenute, poco più di… 1000 euro al mese”.
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