ROMA – ''Perche' il premier dovrebbe farsi da parte ora che non c'e' stata alcuna scissione nella maggioranza, una maggioranza che ha il merito di aver varato manovra di dimensioni gigantesche per salvare il paese?''. E' il giudizio espresso dal direttore del Tg1 Augusto Minzolini, che nel suo terzo editoriale andato in onda nel giro di pochi giorni nell'edizione della sera, commenta cosi' le richieste di dimissioni che arrivano da piu' parti.
''In fondo – ha proseguito Minzolini – ci sarebbe un'unica ragione per disfarsi di questo governo: proprio il diktat della magistratura che non lo vuole e il giudizio della grande stampa a cui non e' mai piaciuto. Considerazioni ragionevoli per alcuni ma a mio avviso per nulla convincenti e che hanno ben poco a che fare con le regole della democrazia. Anche perche', con l'opposizione alle prese con i suoi problemi, non si vede all'orizzonte una maggioranza alternativa che possa varare qualsiasi manovra in una situazione di emergenza. E questa e' una considerazione razionale di non poco conto''.
''Anche un anno fa si parlava di larghe intese – ha argomentato Minzolini – All'epoca c'erano altre intercettazioni, quelle sul caso Ruby. Ci fu una scissione della maggioranza, benedetta da buona parte della stampa italiana che ha bloccato l'azione del governo. Ma il governo non cadde e non si vede perche' dovrebbe cadere oggi, sulla scia di intercettazioni che ledono pesantemente la privacy di Berlusconi per iniziative processuali in cui premier non solo non e' indagato come a Bari, ma e' addirittura parte lesa come a Napoli''.